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Descrizione
C’era una volta un «galileo», così detto dalla setta esseno-zelota dei galilei. E un «nazareno», non nativo di Nazaret, ma presunto membro della setta dei Nazorei. Una Maria Maddalena, non di Magdala, ma di mestiere pettinatrice, a Betania; uno Jeshu bar Abbà (= Gesù figlio di Dio), detto «Barabba»; un combattente giudaico, Eleazar ben Jair, identificabile con l’Eleazar/Lazzaro, grande amico del Cristo... La lista è lunga e sconvolgente.
Vi sono contraddizioni stridenti tra i Vangeli riconosciuti dalla Chiesa, contraddizioni con gli Atti degli Apostoli, con le narrazioni degli storici dell’antichità e con il buon senso. Contraddizioni d’ordine linguistico, cronologico e toponomastico. Troppe e troppo sistematiche.
Per secoli si è rischiato il rogo a sollevare certi dubbi.
Ma il «giallo» comincia oggi a risolversi, grazie ai confronti sinottici resi possibili dal computer e grazie ai molti studiosi che nel mondo lavorano a ristabilire la verità storica.
David Donnini è tra questi. Ricostruendo tutta la rete di incongruenze dimostrabili allo stato attuale, contribuisce a riaprire un «caso» che sembrava chiuso da secoli: da quando i primi Padri della chiesa, interessati a una politica di integrazione nella società imperiale romana, decisero che...
Dettagli Libro
| Editore | Massari Editore |
| Anno Pubblicazione | 2015 |
| Formato | Libro - Pagine: 288 - 12x17cm |
| EAN13 | 9788885378520 |
| Lo trovi in: | Gesù e i Vangeli |
Autore
David Donnini, nato a Firenze nel 1950, ha ivi conseguito la laurea nel 1975, mentre nel 1990 ha frequentato un seminario di specializzazione presso la Michigan Technological University (USA). Da circa vent’anni si occupa di religioni orientali e dello studio delle origini cristiane. In Israele ha approfondito i contatti col Prof. Daniel Gershenson (Università di Tel Aviv), che lo ha aiutato nel suo lavoro di ricerca e che condivide le sue conclusioni.
Recensioni Clienti
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Riccardo
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Voto:
Un lavoro accurato, direi puntiglioso, eseguito anche con l’aiuto del computer, per confrontare tra loro i quattro vangeli e rivelare tutte le reciproche incongruenze. Nel fare questo, direi anche piuttosto bene, vengono fornite tante informazioni utili, relative alle questioni trattate. Certo, i quattro vangeli sarebbero tra loro identici solo se fossero stati creati di concerto, ad arte; alcune piccole differenze è naturale che ci siano; ma in effetti se ne riscontrano di davvero importanti, al punto da far dubitare seriamente della attendibilità di molti racconti, o di quale fosse la loro versione originale. L’Autore compie un lavoro notevole nel tentativo di risalire alle vicende reali, e fornisce le sue ipotesi di lavoro. Penso che ogni lettore si farà di volta in volta la propria opinione, nel procedere della lettura. Lo scopo dichiarato dell’Autore, come conseguenza non solo di questo studio ma anche come conseguenza della propria esperienza di vita, non è quello di aggredire in qualche modo la religione corrente, ma piuttosto di affrontare un problema generale: quello dei rapporti tra spiritualità e religioni in generale, tra ricerca spirituale e ortodossia religiosa, e potere costituito.
