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Descrizione
«Ragazzi, tutti attenti! Oggi parliamo dei plurali dei nomi composti. Allora, le regole sono troppe e piene di eccezioni. Non ci provate neanche a impararle a memoria. Usate il buon senso e soprattutto un buon vocabolario.»
Se Massimo Roscia salisse (e non salirebbe) in cattedra, la sua lezione andrebbe (e non andasse) più o meno così. Perché nella grammatica crede fermamente, un po' meno nell'approccio paludato tutto nozioni e casi noiosi.
Così ha deciso di svecchiarlo, per dimostrare che le norme possono essere semplici, intuitive e persino amichevoli.
Un po' Rodari e un po' Flaiano, passa in rassegna i fondamenti dell'italiano e si diverte a calarli in esempi contemporanei (dai ritmi rap alle serie tv, dai fantasy ai videogame); riprende gli svarioni più comuni (dall'uso maldestro dell'accento all'abuso disinvolto dell'apostrofo) creando giochi promemoria per non essere più indotti in errore; si batte per la salvaguardia delle forme (utili) in estinzione, come il congiuntivo, e invoca il debellamento della pandemia di ciaone e apericena.
Sempre all'insegna dell'uso pratico e vivo, perché la lingua è fatta per essere parlata, adattata, modificata, arricchita, cambiata, rivista, aggiornata, corretta, sempre e comunque amata.
Dettagli Libro
Editore | Sperling & Kupfer |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 227 - 13,5x19cm |
EAN13 | 9788820060800 |
Lo trovi in: | Libri per la Scuola |
Autore
Recensioni Clienti
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Antonino
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Voto:
Ho comprato questo libro su richiesta di fratello che è rimasto molto soddisfatto . L'autore ha un modo ironico di sottolineare gli errori più comuni . Consigliato a chiunque voglia ripassare la grammatica italiana .