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Direi di No

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Direi di No

Desideri di migliori libertà

Enrico Donaggio

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Sapremmo fare la cosa giusta, ma ci rinunciamo. Facciamo cose sbagliate, sapendo che potremmo anche evitarle. Perché resistere, pensiamo, non serve a niente. Perché la nostra passione più feroce... continua

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Descrizione

Sapremmo fare la cosa giusta, ma ci rinunciamo. Facciamo cose sbagliate, sapendo che potremmo anche evitarle. Perché resistere, pensiamo, non serve a niente. Perché la nostra passione più feroce mira alla tranquillità, non alla libertà. Perché dopotutto esiste anche una vaga felicità capitalistica. Perché conosciamo i piaceri rassicuranti della servitù volontaria. 

Soprattutto, siamo diventati incapaci di un gesto elementare: dire di no. Dire di no era un tempo un gesto familiare. Dire di no è stato per lungo tempo l’arma più potente di chi desiderava la libertà. Una libertà migliore di quella che il presente gli offriva. Migliore, da molti punti di vista, di quella che ci impone oggi un capitalismo che ha l’aria di essere l’orizzonte unico, tutto sommato soddisfacente, in ogni caso privo di alternative.

In quale misura è stato possibile dire di no? In che misura potrebbe tornare a esserlo? Questa la domanda che assilla le riflessioni di Enrico Donaggio. 

Questo libro ci offre una serie di incursioni nei simboli e negli stati d’animo del disincanto e della rassegnazione, ma anche un’imprevedibile mappa psicopolitica della critica e della resistenza possibile. Scovare le nostre complicità nascoste, abolire l’autosfruttamento quotidiano, disdire l’abituale eccesso di zelo: a questo servono le pagine di questo libro. Se qualcosa del genere fosse di nuovo possibile, sotto la pelle del mostro che siamo diventati vedremmo fiorire il lampo di una nuova passione per la libertà, il senso di una nuova vicinanza ai nostri ignoti compagni di strada.

Dettagli Libro

Editore Feltrinelli Edizioni
Anno Pubblicazione 2016
Formato Libro - Pagine: 155 - 14x22cm
EAN13 9788807105197
Lo trovi in: Attualità

Autore

Enrico Donaggio insegna Filosofia della storia all’Università di Torino; Figures du pouvoir e Écrire et penser all’Université Aix-Marseille. Ha scritto: Una sobria inquietudine. Karl Lowith e la filosofia (Feltrinelli, 2004; tradotto in francese e spagnolo), Che male c’è. Indifferenza e atrocità tra Auschwitz e i nostri giorni (L’ancora del Mediterraneo, 2005) e A giusta distanza. Immaginare e ricordare la Shoah (L’ancora del Mediterraneo, 2010). Ha curato: La Scuola di Francoforte. La storia e i testi (Einaudi, 2005), Karl Marx. Capitalismo, istruzioni per l’uso... Continua a leggere la Biografia di Enrico Donaggio

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