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Descrizione
Con un poco di nostalgia, ma soprattutto con la poesia e l'ironia della sua prosa, Francesco Guccini posa il suo sguardo sornione su oggetti, situazioni, emozioni di un passato che è di ciascuno di noi, ma che rischia di andare perduto, sepolto nella soffitta del tempo insieme al telefono di bachelite e alla pompetta del Flit.
Un viaggio nella vita di ieri che si legge come un romanzo: per scoprire che l'archeologia "vicina" di noi stessi ci commuove, ci diverte, parla di come siamo diventati.
Una volta, c'era la banana: non il frutto amato dai bambini, bensì l'acconciatura arrotolata che proprio i bimbi subivano e detestavano ma che veniva considerata imprescindibile dai loro genitori. I quali, per bere un buon espresso, dovevano entrare al bar e chiedere un "caffè caffè", altrimenti si sarebbero trovati a sorbire un caffè d'orzo. Una volta, per scrivere, non c'erano sms o e-mail, ma si doveva dichiarare guerra ai pennini e uscire da scuola imbrattati d'inchiostro da capo a piedi.
Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta - una sola - e fumarsela dove meglio pareva: non c'erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza. Una volta, i bambini non cambiavano guardaroba a ogni stagione, andavano in giro con le braghe corte anche d'inverno e - per assurdo contrappasso - col costume di lana d'estate. Una volta, la Playstation non c'era, si giocava tutto il giorno per strada e forse ci si divertiva anche di più. Una volta, al cinema pioveva...
Dettagli Libro
Editore | Oscar Mondadori |
Anno Pubblicazione | 2013 |
Formato | Libro - Pagine: 142 |
EAN13 | 9788804626060 |
Lo trovi in: | Racconti, Letteratura e Diari di viaggio |
Autore
Francesco Guccini ha pubblicato dalla metà degli anni Sessanta a oggi diciotto album, e i libri: "Cròniche Epafániche", "Vacca d'un cane", "Storie d’inverno" (con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), "La legge del bar e altre comiche", "Vocabolario del dialetto pavanese", "Cittanòva blues", "Non so che viso avesse. Quasi un'autobiografia" e "Il dizionario delle cose perdute"; insieme a Loriano Macchiavelli ha scritto "Macaronì", "Questo sangue che impasta la terra", "Lo Spirito e altri briganti" e "Malastagione".
Recensioni Clienti
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Manuela
Acquisto verificato
Voto:
L'ho letteralmente divorato. Un'ora trascorsa piacevolmente con ricordi di un passato che m'era stato raccontato dai miei genitori. L'ho consigliato subito.