Fantastici Fallimenti

“Fantastici Fallimenti” di Luke Reynolds è un libro rivolto ai giovani, ma non solo: un libro fondamentale per capire come il fallimento è una componente importante, e anzi essenziale, del successo.

Quante volte, nella vita, sentiamo di aver fallito. Pensaci bene: che cosa ti provoca il pensiero dei tuoi fallimenti? Quasi sicuramente delusione, sfiducia, senso di colpa, vergogna... un mix di emozioni negative e per nulla edificanti. Eppure...

Eppure devi sapere che dietro a ogni successo, molto più spesso di quanto tu creda, si nascondono una serie di fallimenti. Potrebbe sembrarti un paradosso, e invece è la vita vera: il successo non piove dal cielo, non arriva come per magia e senza sforzi. Spesso il successo è preceduto da uno o più fallimenti.

È accaduto perfino a personaggi famosi del calibro di Albert Einstein, Vincent Van Gogh o J.K. Rowling. A fare la differenza non è stato il fatto che non abbiano conosciuto il fallimento, al contrario: pur avendo fallito, queste grandi personalità sono stati in grado di imparare dalle proprie sconfitte e volgerle in trionfi.

Nella società moderna siamo sempre sotto pressione per avere successo, ma fallire fa precisamente parte del processo di apprendimento su come essere una persona di successo.

Durante la sua carriera di insegnante, l'autore Luke Reynolds ha notato quanto sono intensi lo stress e l’ansia che i suoi studenti provano per i voti, per adattarsi e sentirsi parte di un gruppo e per riuscire a far subito bene al primo colpo. E ha capito che qualcosa, in questo meccanismo, non va.

"Fantastici Fallimenti" aiuta i giovani a cambiare prospettiva e imparare che errori e fallimenti non definiscono la loro intera esistenza, ma al contrario li aiutano a crescere ed esprimere il loro vero potenziale.

Grazie a storie vere tratte dall’esperienza diretta di personaggi come J.K. Rowling, Albert Einstein, Rosa Parks, Vincent van Gogh, Julia Child, Steven Spielberg e tanti altri l’autore dimostra che anche i più grandi errori e flop possono trasformarsi in qualcosa di fantastico.

Oltre ai 35 profili tratteggiati in modo divertente di personaggi che ce l’hanno fatta proprio grazie a clamorosi fallimenti, l'autore del libro fa luce anche su grandi inventori e scienziati che hanno scoperto e creato qualcosa di importante proprio per errore.

"Secondo me, nella vita dobbiamo imparare a capire chi siamo veramente e poi cercare di essere il più possibile quella persona. Ma l'unico modo per diventare il vero te stesso è fare molti errori. Fallire. Sbagliare, a volte anche tanto". 
Luke Reynolds

Introduzione

Un’altra cosa da considerare

• 1. J.K. Rowling

Flop file: Oprah Winfrey

• 2. Nelson Mandela
• 3. Ilhan Omar
• 4. Seabiscuit

Flop file: Sergente Stubby (il cane)

• 5. Albert Einstein
• 6. Rosa Parks

Flop file: Gillian Lynne

• 7. Katherine Johnson

Flop file: Steve Jobs

• 8. Charles Dutton
• 9. Elena Delle Donne

Flop file: Ellen DeGeneres

• 10. Om Prakash Gurjar

Flop file: Salvador Castro

• 11. Erik Weihenmayer
• 12. Zuriel Oduwole

Flop file: Vera Wang

• 13. Vincent van Gogh
• 14. James Dyson

Flop file: Woodward Throwbacks

• 15. Ellen Johnson Sirleaf

Flop file: Malala Yousafzai

• 16. Christopher Reeve
• 17. Michelle Carter

Flop file: George Cormack

• 18. Steven Spielberg

Flop file: Conan O'Brien

• 19. Shamayim Harris
• 20. Duke Kahanamoku

Flop file: Derek Redmond

• 21. Emmanuel Ofosu Yeboah
• 22. Maryam Mirzakhani

Flop file: Dav Pilkey

• 23. Kelvin Doe

Flop file: Betty e Richard James

• 24. Hillary Rodham Clinton
• 25. Maya Angelou

Flop file: John Lewis

• 26. Sonia Sotomayor
• 27. Frederick Douglass

Flop file: Abramo Lincoln

• 28. Temple Grandin

Flop file: Marc Chavannes e Al Fielding

• 29. Frida Kahlo
• 30. Tom Ryan e Atticus M. Finch

Flop file: Julia Child

• 31. Marita Cheng

Flop file: La Fabrica

• 32. Jane Goodall
• 33. Luis Fernando Cruz

Flop file: Emily Roebling

• 34. Ang Lee
• 35. Robby Novak

Flop file: Ziad Ahmed

Conclusione

Esercizio: 100 domande sul fallimento e sul successo (e su tutto ciò che ci sta in mezzo)

Ringraziamenti

L'unico modo per diventare il vero te stesso è fare molti errori. Fallire.

Una storia vera: quando ero in seconda media e arrivò quel (terribile, infido, straziante) periodo dell’anno in cui gli insegnanti di ginnastica della mia scuola ci obbligavano a correre per più di un chilometro e mezzo, riuscii a battere il record per il tempo più lento.

Di sempre.

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