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Descrizione
Chi ha ragione? Seneca che disse: «La fortuna non esiste: esiste solo il momento in cui il talento incontra l'opportunità», oppure Diogene: «Preferisco avere una goccia di fortuna che una botte di saggezza»? Donald Trump: «Tutto nella vita è fortuna» o Raymond Smullyan «La superstizione porta sfortuna»? L'Italia è un paese in mano all'irrazionalità più diffusa: ne sono testimoni migliaia di giovani che per il lavoro si affidano alle raccomandazioni o sperano nella buona sorte.
È anche uno dei primi paesi al mondo per spesa pro-capite nel gioco d'azzardo, e uno di quelli che più si affida a maghi, stregoni e falsi medici. Tutti nella convinzione che la fortuna, la iella e il destino valgano più della competenza, del lavoro e delle capacità individuali.
E noi? La nostra determinazione, le nostre capacità, la nostra voglia di fare: quanto contano? Per avere successo - nella vita, in amore e sul lavoro - qual è il ruolo della iella, del destino e della consapevolezza dei nostri limiti e dei nostri pregi? Come volgere a nostro favore i doni della bendata? Tre punti di vista - psicologico, economico e sociale - guidano il lettore in un'analisi brillante e leggera di un fenomeno drammaticamente diffuso.
Perché la vita non è una questione di avere delle buone carte, ma di giocare bene una mano che forse, in partenza, si presenta scarsa...
Dettagli Libro
Editore | Guerini Next |
Anno Pubblicazione | 2017 |
Formato | Libro - Pagine: 191 - 12x19,5cm |
EAN13 | 9788868961367 |
Lo trovi in: | Formazione e Lavoro |
Autore
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