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Descrizione
La capacità di essere in connessione con se stessi e con gli altri è la condizione imprescindibile per un’esistenza vitale e per un contatto profondo con le proprie emozioni. Quando tale connessione viene a mancare è sempre a causa di un blocco inconsapevole: in molti casi una difesa, a volte una vera e propria reazione di sopravvivenza, che la persona ha sviluppato in risposta a un trauma vissuto in età precoce.
Il Modello Relazionale NeuroAffettivo (narm) parte da questi punti cardine per lavorare sui traumi da shock e dell'età evolutiva e avviare un processo di guarigione che permetta di ripristinare la connessione perduta, e con essa la capacità di autoregolarsi e crescere.
Il modello raccoglie l’esperienza del metodo sviluppato da Peter Levine col Somatic Experiencing (che lavora sul trauma a partire dalla fisiologia del corpo). e lo integra con vari orientamenti clinici psicodinamici, utilizzando la consapevolezza somatica per favorire la regolazione del sistema nervoso.
Vengono riconosciuti cinque bisogni fondamentali dell’essere umano (connessione, sintonizzazione, fiducia, autonomia e amore-sessualità) che, quando non sono adeguatamente soddisfatti, generano cinque corrispondenti ‘stili di sopravvivenza adattivi. In quanto strategie adattive, tali stili hanno la funzione di far fronte alla sconnessione, alla disregolazione e all’isolamento vissuti dal
bambino in seguito al mancato soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Crescendo, si finisce però per identificarsi con il proprio stile di soprawivenza, che ha permesso di gestire esperienze traumatiche ed emozioni dolorose, e per venirne limitati.
Con gli strumenti del Modello Relazionale NeuroAffettivo si esplora dunque la storia personale per individuare gli schemi che in passato sono stati adattivi e che interferiscono oggi con la capacità di connessione, rimanendo però saldamente ancorati all’esperienza presente: si aiuta la persona a stabilire una connessione con le parti di sé organizzate, coerenti e funzionali, e a divenire consapevole di quelle disorganizzate e disfunzionali.
Ripristinare la capacità di connessione con gli altri e con se stessi per accedere a una piena vitalità e alla possibilità di vivere profondamente le emozioni. Il Modello Relazionale Neuro-Affettivo mira a stabilire una connessione con le parti di sé organizzate, coerenti e funzionali, e a divenire consapevoli di quelle disorganizzate e disfunzionali, imparando a organizzarle.
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2018 |
Formato | Libro - Pagine: 288 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834017548 |
Lo trovi in: | Manuali di psicologia |
Posizione in classifica: | 3.012° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Autori
Laurence Heller è un laureato Phi Beta Kappa dell’University of Colorado. Possiede un M.A. in Linguistica e un Ph.D. in Psicologia. È stato tra i creatori del Gestalt Institute di Denver del quale è poi divenuto presidente. Anch’egli insegna alla Foundation for Human Enrichment e ha formato migliaia di operatori negli USA e in Europa.
Aline La Pierre ha sviluppato, all'interno del Modello Relazionale NeuroAffettivo (NARN), il 'Tocco NeuroAffettivo' e una serie di esercizi per la pratica della consapevolezza corporea. È membro del New Center for Psychoanalysis di Los Angeles. Nel suo lavoro integra approcci psicodinamici e somatici.
Recensioni Clienti
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Elena Franca
Acquisto verificato
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M I serviva questo testo con urgenza per un corso che stavo seguendo e non sapevo a chi rivolgermi... ci ho provato e... qui non solo l'ho subito trovato ma l'ho anche ricevuto subito !!! Ben forniti ed efficienti. Grazie
Carmen
Acquisto verificato
Voto:
Un testo straordinario! Accompagna in una rilettura profonda e una presa di coscienza della propria storia come le "classiche psicologie" non sono in grado di fare. Pur essendo un testo per professionisti permette di comprendere l'evoluzione psicologica alla luce delle ultime scoperte delle neuroscienze. Un libro che ti cambia!
Silvia
Acquisto verificato
Voto:
Un libro sconvolgente, da avere assolutamente nella vostra biblioteca se anche voi avete un caso limite in famiglia, come per esempio un borderline, per risalire a tutti quei vuoti, a tutti quei bardi, a tutti gli stati confusionali e dissociativi e di dispersione dell io, o dell accentramento energetico in scariche rabbiose per assenze prolungate e disattenzioni varie, o comportamenti incongrui e ambigui da parte dei genitori, che fanno di un bambino (o ex bambino) un caso patologico di disagio. È un libro da leggere con cautela sotto la guida di un terapeuta o di uno psichiatra. Potrebbe farvi troppo male indagare nelle esperienze traumatiche regresse se vi approcciate al libro come vittime di vari abusi e soprusi e non siete supportati da una voce e da una mente competenti in emdr come i cognitivisti compirtamentisti. Potreste perdervi in amare lacrime e non trovare più la rotta per ritornare nel momento presente. Il libro è corredato di tabelle riassuntive dove, per sommi capi, si può risalire all atteggiamento tenuto da ogni componente familiare in base a una struttura dell io alterata e quindi si possono dedurre dalle varie correlazioni e reti relazionali i traumi principali "della vittima"