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Descrizione
La conoscenza della civiltà egizia presenta ancora delle importanti lacune, particolarmente gravi per quanto riguarda il periodo preistorico e predinastico. Esistono poi numerosi e intriganti misteri, che sembrano di difficile soluzione senza approfonditi studi interdisciplinari. Ci si chiede insistentemente:
- quale fu l’origine della civiltà egizia?
- quando iniziò veramente il periodo dinastico, nel quarto o all’inizio del terzo millennio a.C.?
- chi costruì le piramidi di Giza e quando fu scolpita la Sfinge?
- perché si sentì l’esigenza di edificare monumenti di dimensioni così impressionanti?
- come fu possibile edificare queste “montagne” artificiali con i mezzi a disposizione del popolo egizio, da poco uscito dal Neolitico?
A queste e a molte altre domande cerca di dare una risposta l’autore di questo importante saggio, indagando senza pregiudizi in differenti campi scientifici. Appassionato di storia delle civiltà e accanito lettore di testi sull’Antico Egitto, l’autore ha raccolto i frutti dei suoi lunghi studi effettuando alcune significative scoperte scientifiche, riguardanti aspetti importanti della civiltà egizia.
Definite così alcune datazioni assolute dell’età dei faraoni, l’autore propone una revisione della cronologia delle prime diciotto dinastie e una piena rivalutazione dell’opera dello storico egizio Manetone. Chi avrà la costanza di arrivare alla fine del saggio, potrà scoprire la probabile soluzione di alcuni dei misteri più intriganti e riuscirà finalmente a vedere il mondo dei faraoni con un’ottica nuova e affascinante.
Dettagli Libro
Editore | Ugiat |
Anno Pubblicazione | 2007 |
Formato | Libro - Pagine: 462 - 14,5x20,5cm |
EAN13 | 9788895433004 |
Lo trovi in: | Egitto e Mar Morto |
Autore
Antonio Crasto è nato in Sardegna a Mogoro (OR). Dopo aver conseguito la Laurea in Fisica e la specializzazione in Fisica della Atmosfera, ha prestato servizio come Ufficiale Meteorologo nell’Aeronautica Militare Italiana.
Recensioni Clienti
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Alessandro
Voto:
Manetone aveva certamente ragione, ma è stata la cosiddetta "egittologia ufficiale" a ridimensionare il suo apporto e ciò che avevano da raccontarci gli Shemsu Hor, nei bassorilievi nel tempio di Hathor a Dendera. Se solo si prendessero in seria considerazione questi ultimi, invece di relegarli nel mondo delle fiabe, potremo, un giorno, capire come la civiltà egizia fu nettamente più antica di quanto immaginiamo. D'altronde il paradigma interpretativo attuale, che ci dice che si passò dalla piramide a gradoni di Zoser - costruita con mattoni di fango - ai tre splendori architettonici siti a Giza - composti anche di monoliti pesanti più di 200 tonnellate - solo nel giro di una manciata di secoli, francamente non regge più. Buona lettura a tutti voi!!!
Alessandro
Voto:
scrivo questa mia per dirvi che ho scoperto da poco , che questo famoso occhio di horus , che potete vedere in copertina a questo libro : non è altro che la ghiandola pineale ! è incredibile ! vi bastera' . per chi volesse controllare , trovare una tavola anatomica del cervello sezionato e osservare la ghiandola pineale ! è quindi un riferimento esoterico ! ma , preciso che non l'ho scoperto io ! spero che la gente non pensi veramente che le piramidi e la sfinge li abbiano costruite gli egiziani , ma sia stato qualcuno molto piu' evoluto : i famosi Dei di cui parla anche la bibbia . saluti . Alessandro . roma .