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Descrizione
In quest’opera Wirth, alla luce della tradizione esoterica occidentale, esamina i profondi significati racchiusi nel pensiero e nella ritualità massonica.
Dettagli Libro
Editore | Atanor |
Anno Pubblicazione | 1981 |
Formato | Libro - Pagine: 168 - 15x21cm |
EAN13 | 9788871691701 |
Lo trovi in: | Massoneria |
Autore
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Stefano
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In questo sintetico ma lucidissimo testo, l'esoterista svizzero si preoccupa di ricordare ai moderni massoni quale era in origine e quale deve necessariamente continuare ad essere lo scopo di ogni vera società iniziatica: anelare senza sosta verso il fine di perfezionamento interiore dei propri adepti. Secondo l'autore, lo spirito massonico è venuto meno (è stato ucciso come l'architetto Hiram, per riprendere una citazione dello stesso Wirth) nel corso del tempo: indebolito prima ed assassinato poi dagli stessi massoni che vi hanno anteposto motivazioni di orgoglio personale, di carrierismo, di eccessiva enfasi data ad uno sterile intellettualismo (la lucentezza del Sole che abbaglia, invece di illuminare solamente). Come i tre Maestri alla ricerca del cadavere di Hiram (con evidente riferimento anche al mito di Osiride), i moderni massoni dovrebbero cercare ovunque possibile ciò che resta della Tradizione-Una, per ricomporne i capisaldi, le finalità e il simbolismo. In particolare, il massone dovrebbe avere l'esclusiva preoccupazione di riunire il suo proprio Zolfo (il Jiva della Tradizione orientale) con il Mercurio (il Brahman, Atman, Dio, Purusha, l'Uno-Bene di Platone, l'Uno di Plotino o comunque Lo si voglia indicare) attraverso un sapiente utilizzo del Sale (cioè il manas/ahamkara della Tradizione orientale): la ragione/mente/ego deve soltanto essere lo strumento da utilizzare per riuscire ad ottenere l'unione dello Zolfo con il Mercurio: soltanto dopo aver raggiunto un perfetto dominio sulle proprie tendenze istintive/passioni/animalità si sarà in grado di raggiungere l'Opera al Rosso (il nirvikalpa samadhi della Tradizione orientale). Davvero un accorato appello sembra vivere in queste pagine che, pur non essendo di imprescindibile importanza all'interno della produzione di Wirth, contengono numerosi spunti di riflessione da parte di uno studioso che prima di essere massone era sicuramente un ottimo conoscitore dell'animo umano.