Descrizione
Quale misterioso progetto si cela dietro la costruzione delle piramidi risalenti all'Antico Regno? Perché erano allineate alle stelle secondo calcoli astronomici? E perché alcune sono prive di iscrizioni, mentre altre hanno mura ricoperte di testi che parlano dei cicli del Sole e delle stelle?
Quando nel 1994 pubblicò Il mistero di Orione, Robert Bauval sbalordì i lettori, nonché la comunità scientifica, con la sua ormai celebre teoria sulla correlazione tra le piramidi di Giza e le stelle. Mentre gli effetti della sua tesi sono ancora tangibili, con Il codice egizio, Bauval si spinge ancora oltre. Dimostra, infatti, l'esistenza di un Egitto cosmico, segretamente iscritto nella geografia della valle del Nilo, regolato e amministrato da sacerdoti-astronomi, guidati da un faraone solare.
Secondo questa inusuale prospettiva, le piramidi assumono significati nuovi e diversi: non tombe, ma una sorta di «stazioni di controllo» per l'osservazione dei moti celesti.
Appassionante, documentato e originale, Il codice egizio, nel ricercare le ragioni più profonde della disposizione delle piramidi lungo la valle del Nilo, ha il pregio di avvicinare sempre più il lettore al cuore di una delle più misteriose e affascinanti civiltà di tutti i tempi.
Dettagli Libro
Editore | Tea Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2009 |
Formato | Libro - Pagine: 350 - 13x20cm |
EAN13 | 9788850218141 |
Lo trovi in: | Egitto e Mar Morto |
Autore
Robert Bauval - Ingegnere edile inglese nato nel 1948, nutre da lungo tempo interessi per l’egittologia, e ha sviluppato in merito tesi che hanno suscitato accesi dibattiti in tutto il mondo.
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Recensioni Clienti
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Alessandro
Voto:
L'Egitto è sempre stato ad immagine del cielo: le massime più antiche, sia ermetiche sia elleniche, ci raccontano questa straordinaria verità. Il progetto astro-architettonico che investì la piana di Giza, fino ad un raggio di 30-40 Km dalle tre piramidi rappresentanti la Cintura di Orione, è di una precisione sbalorditiva, per non parlare delle avanzate tecniche costruttive ed edilizie. Scordiamoci le hollywoodiane masse di schiavi che trascinavano massi ciclopici su rampe più che chilometriche; intuiamo, invece, le peculiari capacità, manuali e "di concetto", che aveva la preparatissima manodopera che partecipò a questo progetto di proporzioni gigantesche. Immaginiamo, tra l'altro, le incredibili tecniche di levitazione dei massi mediante l'uso di particolari frequenze sonore. Esisteva un mondo, nell'Antico Egitto ma non solo, che l'archeologia sedicente ufficiale oggi fa davvero fatica a capire, in cui scienze perdute e magia erano un luminoso e compatto tutt'uno, per nulla in conflitto tra loro. Buona lettura a tutti voi e non demordete mai e poi mai.