Potrebbero interessarti anche:
Descrizione
Mission de l'Inde en Europe di Alexandre Saint-Yves d'Alveydre - titolo originale di quest'opera - è un libro citato molto spesso e al quale sovente ci si riferisce in ambito esoterico.
La prima edizione del 1881 fu distrutta, per misteriosi motivi; dal suo autore e ne sopravvissero solo due copie che hanno permesso di ripubblicarla nel 1910 e nel 1981. Viene tradotto ed edito per la prima volta in italiano come Il regno di Agarttha perché il suo nucleo ideale e fattuale è la descrizione visionaria di questo centro occulto, peraltro già noto in Occidente, anche se con alcune varianti nella trascrizione del suo nome, ma di cui per la prima volta quest'opera parla diffusamente.
È scritto con linguaggio sovente criptico e in tono enfatico e oracolare, con numerosi riferimenti a avvenimenti e personaggi dell'epoca, tuttavia la presente edizione critica - che tiene conto delle precedenti pubblicazioni francesi, corredata da numerose note e arricchita da saggi critici che ricostruiscono la figura di Saint-Yves d'Alveydre, dell'enigmatico "principe orientale" che lo iniziò, delle sue complesse idee e delle intenzioni che si proponeva - rende questo testo finalmente accessibile ai lettori italiani.
Dettagli Libro
Editore | Arkeios Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2009 |
Formato | Libro - Pagine: 190 - 17x24cm |
EAN13 | 9788886495950 |
Lo trovi in: | Pratiche Esoteriche |
Posizione in classifica: | 4.605° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Recensioni Clienti
5,00 su 5,00 su un totale di 1 recensione
-
5 Stelle
100% -
4 Stelle
0% -
3 Stelle
0% -
2 Stelle
0% -
1 Stelle
0%
Ti è piaciuto questo libro?
Scrivi una recensione
e
guadagna Punti Gratitudine!
Andrea
Acquisto verificato
Voto:
Questo libro racconta una storia quasi incredibile o una credibile verità confermata da testi antichissimi e riportata alla luce dall'autore. Lo scenario aperto può essere ricollegato alla teoria della Terra Cava. Leggerlo è fondamentale pietra miliare sull'argomento di Agarttha o Agarthi a seconda dell'ottica indù o mongola.