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Descrizione
A lungo la coscienza è stata sovrapposta a nozioni quali «spirito» o «anima», quasi che l'ultima parola sull'argomento spettasse di necessità alla filosofia o alla teologia. Da qualche tempo, tuttavia, i neuroscienziati hanno fatto della coscienza – che insieme alla natura profonda della materia e dello spaziotempo costituisce l'ultimo baluardo del sapere occidentale – uno dei loro oggetti di indagine prediletti: e si vanno profilando acquisizioni sorprendenti e controintuitive.
Fra i massimi neuroscienziati spicca Antonio Damasio, che in questo densissimo libro approda a una sorta di summa della sua ricerca trentennale, dove i fondamenti di quella prospettiva antidualistica che lo ha reso celebre (si pensi al legame tra regioni cerebrali «arcaiche», come l'amigdala, e più recenti, come la corteccia prefrontale, nella genesi delle scelte morali e dei processi decisionali) sono integrati da nuove e complesse sequenze: quella sull'incidenza delle emozioni e dei sentimenti primordiali (il piacere e il dolore) come ponti connettivi tra il proto-sé e il sé; quella sul discrimine tra percezione e rappresentazione degli eventi interni ed esterni al nostro corpo come base biologica, unitamente alla memoria, nella costruzione dell'identità individuale; e in particolare – frutto di una personalissima ricerca di unità ispirata alla rilettura di Spinoza – quelle sulle varietà fenomeniche di coscienza, che nella comparazione tra gli esseri umani e gli altri animali (a cominciare dai primati) o nelle differenze tra lo «stato» dei bambini nati senza corteccia e quello del coma vegetativo degli adulti mostrano un'infinita gamma di sfumature percettive e cognitive, insieme avvincenti e inquietanti.
L'esito, a conclusione di un ciclo avviato da L'errore di Cartesio, è un'idea della coscienza come «processo», geniale elusione del dualismo e insieme del monismo che sfrutta e porta magistralmente a compimento un’intuizione di William James.
Dettagli Libro
Editore | Adelphi Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 463 |
EAN13 | 9788845926716 |
Lo trovi in: | Nuove scienze |
Autore
Antonio R. Damasio è professore di Neuroscienze, Psicologia e Neurologia presso la University of Southern California di Los Angeles, dove dirige anche il Brain and Creativity Institute. Di lui Adelphi ha pubblicato Emozione e coscienza (2000), Alla ricerca di Spinoza (2003) e Il sé viene alla mente (2012). A dieci anni dalla prima edizione (1994) Damasio ha aggiunto al testo una premessa - «L’errore di Cartesio» rivisitato-, che arricchisce questa nuova edizione.
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Michele
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Voto:
Antonio Damasio è uno dei più brillanti e creativi neuroscienziati che non esita a dubitare di alcune certezze scientifiche e sottoporle a esame, è il caso del sé che secondo l'autore è unico e indivisibile non può essere diviso o suddiviso in più elementi come dicono alcuni psicologi; il sé un flusso costante che è partecipe di quell'incognita che è la mente che va studiata e investigata in modo sempre nuovo. Lettura non sempre facile e richiede un minimo di conoscenze in tale argomento. Grazie