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Descrizione
Nell'ebraismo il proselita è un figlio neonato; la vita non si trova che nella Legge e nella verità; la gradazione stessa non viene omessa. Il peccatore è un malato, la penitenza è la sua medicina; e soprattutto è nel Sinai e nella promulgazione della Legge che i due ordini di simboli, quelli della morte e quelli dell'iniziazione, si trovano riuniti, come se Mosè avesse voluto celebrare alla vista del cielo e su tutto un popolo quello che il paganesimo non osava comunicare se non nel silenzio e nell'oscurità.
Tutte le circostanze che, secondo gli antichi, accompagnavano la celebrazione dei misteri si ritrovano ai piedi del Sinai: la preparazione, le abluzioni, le tenebre, il terremoto, i tuoni e i lampi e, per terminare il quadro, la morte e la resurrezione degli iniziati, perché, secondo i Rabbini, il terrore paralizzò ad Israele tutte le facoltà, che gli furono ridate attraverso una rugiada celeste che li richiamò alla vita.
Dettagli Libro
Editore | La Parola |
Anno Pubblicazione | 2008 |
Formato | Libro - Pagine: 226 - 12x17cm |
EAN13 | 9788895120126 |
Lo trovi in: | Religioni |
Autore
Elia Benamozegh (1823 – 1900) è stato un rabbino, esegeta e cabalista italiano. Nato a Livorno da genitori ebrei marocchini nativi di Fès e rimasto orfano del padre Avraham, fu avviato dallo zio, rabbi Yehuda Coriat, all'apprendimento del Talmud e della Cabbala. Da questi studi arrivò alla convinzione che la cabbala fosse fondamentale per la comprensione dell'ebraismo. Si riteneva fedele alla tradizione ebraica, non di meno era considerato un liberale.
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