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Descrizione
Warren Mosler conosce il funzionamento della moneta come pochi, e ne ha una visione del tutto non convenzionale: in poche parole spazza via tutti i falsi miti economici (diffusi tra i molti, a vantaggio di pochi), quali la carenza di denaro o l'inevitabilità dei tagli alla spesa pubblica, per poi capovolgerli.
Inizierete la lettura pensando: troppo semplice per essere vero! La terminerete consapevoli di quante menzogne ci hanno raccontato sulla necessità di tagliare ferocemente la spesa e tenere bassi il deficit e i salari.
Warren Mosler sostiene una dottrina economica sorprendente. Il neo-chartalista spiega che, poiché la moneta è una creatura di stato, i governi godono di una libertà di spesa maggiore di quanto riconoscano. Le autorità fiscali sono libere di spendere quanto sia necessario per rivitalizzare le economie e ricreare occupatone.
The Economis
Warren Mosler non è una persona comune: ha in sé una parte bambina, e per fortuna. E' quell'innocenza che oggi ... con serafica naturalezza si erge di fronte a chiunque per dire: il governo può firmare tutti gli assegni che gli pare, almeno fino a che ha dato a tutti un lavoro, a tutti la sanità, a tutti buone pensioni, a tutto il Paese buone infrastrutture. Basta capire cos'è la moneta.
Dall'introduzione di Paolo Barnard
Dettagli Libro
Editore | Sì Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 64 - 15x20,5cm |
EAN13 | 9788895577876 |
Lo trovi in: | Economia |
Autore
Warren Mosler, co-fondatore della teoria economica neo-chartalista, Modern Mo-ney Theory (MMT), è un economista americano consulente per i governi e co-protagonista della ripresa economica dell'Argentina. È anche co-fondatore del Centro per la Piena Occupazione e Stabilità dei Prezzi, Istituto dell'Università del Missouri a Kansas City, La sua teoria economica recupera la solida e occultata scuola di pensiero economico delineata da Abba Lerner, John M. Keynes, Hyman Minsky dagli anni '30 agli anni '60 del secolo scorso.
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Recensioni Clienti
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M.ausilia
Acquisto verificato
Voto:
Pur trattando un argomento piuttosto complesso, riesce a farci comprendere i meccanismi che regolano il funzionamento del denaro, è sicuramente una lettura istruttiva.
Andrea
Acquisto verificato
Voto:
Chiaro e semplice. Il debito pubblico non sarebbe un problema se stampassimo la nostra moneta e se non ci imponessero di pagarlo. Si sono inventati un metodo per farci pagare ciò che non dovremmo e, cosa ancora più grave, sono riusciti a far passare l'idea che sia obbligatorio, giusto e doveroso. Uno degli ideatori di questo sistema distruttivo è l'economista Milton Friedman. Il debito pubblico invece, adottando un metodo Keynesiano, sarebbe solamente la ricchezza generata dallo Stato per produrre lavoro e servizi, e potrebbe essere un numero che ammonta all'infinito nei computer del Ministero del Tesoro che nessuno dovrebbe ripagare. «Quasi vent’anni fa, Warren Mosler ha proposto che il debito pubblico fosse rinominato in “Conto per il Mantenimento del Tasso d’Interesse”. Suona meno spaventoso, no? Se il governo vende titoli per sottrarre riserve in eccesso al sistema bancario in aggregato, al fine di mantenere stabile il tasso d’interesse a breve termine, allora il debito è soltanto una traccia di tutte le volte in cui ciò è stato fatto. Un’altra possibilità sarebbe che, poiché ogni debito corrisponde ad un’attività di valore equivalente, potremmo chiamarlo “Ricchezza Pubblica”.» Mathew Forstater Professor of Economics and Black Studies Director of Center for Full Employment and Price Stability, Department of Economics, University of Missouri — Kansas City.