Come ci condiziona il Modello Familiare

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Utilissimo questo libro nei suoi contenuti che ho trovato veramente vero...mi era stato consigliato da una mia amica che aveva fatto il corso.

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Un testo ricco di informazioni, utili gli esempi, molto dettagliato e per questo a volte un po pesante. La scrittura è ridondante, secondo me frasi e paragrafi sono ripetuti, frasi spesso molto lunghe che rendono il discorso poco scorrevole. Si capisce la preparazione di Bertoli e la sua profonda conoscenza dell'argomento, però ho trovato il libro un po noioso man mano che mi sono addentrata nella lettura. Mi sto avvicinando a questi temi quindi non ho avuto ancora modo di leggere altri libri. È il secondo volume , quindi è più adatto a chi ha già un'infarinatura

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Opera seconda di una collana eccezionale che stravolge l'archetipo biologico e tutto quello che conosciamo sulle relazioni transgenerazionale. Da leggere tutti i volumi.

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Ho atteso molto prima di fare questa recensione. Il libro merita di essere letto, riletto e soprattutto consigliato.Si legge con passione; la stessa che ha motivato l'autore nello studio e ricerca prima e nella divulgazione poi.

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Il volume 2 della trilogia, è forse quello più importante. Come individui, facciamo parte di un Sistema che è la famiglia, quindi, sicuramente ci sono delle dinamiche familiari che causano disagio e malattie. Ecco, questo libro tratta proprio questo argomento, riportando l'attenzione su noi stessi, sulla nostra posizione all'intero del proprio sistema (albero genealogico). Leggerlo ti dà un senso, ti avvicina di più a chi sei e ti spiega perché. Consigliatissimo

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Testo complesso che tratta molti argomenti correlati. Va letto attentamente almeno un paio di volte. Lo Consiglio per chiarire alcuni aspetti e dare lo spunto per altri

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Ottimo questo volume per capire come i modelli familiari condizionino inconsciamente la nostra vita quotidiana e quanto ci si trascini dietro un vero e proprio schema yransgenerazionale

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Il compianto Antonio Bertoli è stato un individuo singolare. Poliedrico al massimo, poeta, attore, scrittore, tarocchista, alchimista, e molto altro, ha saputo unire assieme al suo partner di lavoro e amico intimo Alejandro Jodorowsky le sue numerose competenze per darci uno dei modelli più interessanti di teorie sulle malattie tramite lo studio di quella che lui chiamava la biopsicogenealogia. Il lavoro di Bertoli parte dalla domanda: cos’è la malattia? Come e perché si sviluppa? La risposta a queste domande proposta da Antonio è a dir poco affascinante. Bertoli come base per spiegare le malattie parte dalla teorica sistemico relazionale, quindi nulla di nuovo apparentemente, le persone hanno dei problemi legati al loro rapporto con l’insieme famiglia. Quello che però caratterizza il pensiero di Bertoli che poi lui ha espresso in questo libro, che è il secondo di quella che doveva essere una trilogia di testi sul suo approccio con le malattie, è l’aver unito questo approccio alla biologia tramite la nuova medicina del dottor Hamer e alla psiche tramite la psicanalisi. Se Hamer aveva cercato nella biologia la risposta fisica ad un conflitto non risolto a livello psichico, Bertoli ritieni che noi siamo principalmente psiche più che biologia per cui è lì che dobbiamo principalmente rivolgerci per cercare le cause di una malattia. Ma psiche non è solo la nostra personalità o anima. Psiche sono anche le nostre usanze, la nostra cultura, i nostri antenati. Ognuno di questi elementi concorre a riempire il bagaglio della nostra psiche. Ad esempio secondo Bertoli è di determinante importanza come abbiamo percepito i modelli universali di padre e madre, perché essi ci condizionano pesantemente. L’individuo nasce per evolversi e per essere libero nello sviluppo dei propri talenti. Questi sono i cosiddetti programmi biologici ed evolutivi a cui lui aderisce. Purtroppo la sua psiche però viene in contatto con i modelli di famiglia che sostituiscono questi programmi biologici con idee che non esistono in natura, ad esempio il la figura del padre, che in natura non esiste appunto, perché molto spesso il genitore biologico di un animale non sa di essere il padre di quella creatura. Più aderiamo alla famiglia e ai suoi traumi e problemi non risolti che ereditiamo come destino e meno siamo liberi di essere noi stessi. Sono idee espresse anche da Jodorowsky suo partner e da Hellinger nelle costellazioni familiari. Ma nel loro di Bertoli sono espresse in modo più sistemico, organizzato e più legato alla cultura e alla biologia, esposto in modo sistemico e scientifico. Il frutto di 20 anni di approfondita ricerca. Ecco che quindi il suo lavoro è una solida teoria che si accompagna ad un’altra altrettanto solida pratica suggerita alla fine di questo volume attraverso l’uso di atti poetici, psicomagici, idea che condivide con il suo partner Jodorowsky, dato che questi problemi nascono da zone della psiche molto profonde che vanno oltre la sfera della coscienza, vanno risolte a livello poetico narrativo e irrazionale, quindi inconscio, per poter pagare i crediti e debiti generazionali. Il lavoro di Bertoli nella sua sismicità e accuratezza è impressionante te, specie leggendo gli esempi di alberi genealogici presentati per comprendere le applicazioni della teoria present nel libro, che aiutano a comprendere meglio il senso della teoria vedendola applicata. Il libro non è semplice, perché molto complesso l’argomento e densi i contenuti, ma Antonio ha saputo spiegarli molto bene. Un grande peccato che il terzo, conclusivo libro della trilogia non vedrà mai la luce perché Bertoli è morto prima di completarlo, per cui rimarrà un lavoro incompleto. Bertoli era un genio e tutti i suoi saggi sono stupendi, specie quest’ultimo lavoro, che sarebbe stato bello vedere concluso.

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Secondo libro del compianto Bertoli, di lettura non eccessivamente complessa, grazie ad un impianto discorsivo. Assai interessante la sezione relativa ai significanti dell'ordine di nascita tra fratelli.

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Ottimo attrezzo per comprendere i legami ombelicali energetici con i nostri antenati e iniziare a prendere consapevolezza che noi, come risultato finale, non siamo SOLO noi, ma abbiamo a che fare con il nostro corredo genetico/energetico...

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l'ho letto con piacere e curiosità. sono del mestiere perciò l'ho letto anche con molto spirito critico, ma ho trovato più spunti interessanti che motivi di critica e questo è già un'eccezione per me. lo consiglio a chi si occupa di famiglie e/o anche di singole persone, può dare delle dritte o solo anche dellle idee da sviluppare nel capire certe dinamiche familiari. Qualche scoppiazzatura da altri modelli interepretativi.....ma ci sta paola

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Avevo acquistato il primo volume della trilogia ed attendevo con ansia questo secondo. Non mi ha deluso. Ancora non ho terminato la lettura, va preso a piccole dosi e meditato, ma fornisce senz'altro una visione dell'argomento che mi si addice. Ora mentre terminerò la lettura e magari rileggerò anche il primo, attendo l'uscita del terzo volume.