Descrizione
Quando la pandemia sarà finita, le nostre abitudini saranno definitivamente cambiate e quanto la "nuova normalità" sarà diversa da quella precedente?
Staremo ancora a distanza di almeno un metro dal nostro prossimo? Sarà vietato stringere la mano ad una persona che incontri per la strada o abbracciarla e baciarla sulle guance? Sentimenti come la pietà e la compassione per i morti esisteranno ancora? "Normale" sarà chi si conforma a queste "norme" e "anormale" chi non ci riesce? Non lo sappiamo.
Una cosa però la sappiamo. Per settimane, per mesi, abbiamo vissuto facendo della difesa non della vita ma del solo fatto di rimanere in vita, il valore fondamentale, supremo, della nostra esistenza, un valore superiore a qualsiasi altro valore, diritto, libertà, aspirazione. Primum vivere.
Nel cercare di comprendere quello che sta accadendo in Italia ma anche nel resto del mondo, dopo la comparsa agli inizi del 2020 del virus SARS-CoV-2, Paolo Becchi decide per un approccio riflessivo e inedito, nel panorama dei troppi schiamazzi e proclami televisivi e non solo, elevando la discussione ad interessante meditazione filosofica e introducendo il lettore al concetto di biopolitica.
Come lui stesso le definisce, quelle del libro "L'Incubo di Foucault" sono pagine controcorrente e provocatorie, ma che ben illustrano come si stia utilizzando una emergenza per modificare stili di vita, abitudini, modi di essere che hanno contraddistinto la nostra società.
Una dissertazione carica della lucidità di uno sguardo schietto e consapevole su eventi che siamo ben lungi da aver capito ancora a pieno.
Dettagli Libro
Editore | Lastaria |
Anno Pubblicazione | 2020 |
Formato | Libro - Pagine: 94 - 15x20cm |
EAN13 | 9788899706845 |
Lo trovi in: | Pandemia Covid 19 |
Autore

Paolo Becchi, nato a Genova nel 1955, insegna nell’Università di questa città Filosofia pratica e Bioetica giuridica.
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