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Descrizione
L’antico Egiziano aveva sentimenti simili a quelli nostri: odio, amore, pietà, disprezzo, amicizia, benevolenza, invidia, crudeltà, scalata sociale, umiltà
...Su questo turbine di sentimenti umani imperava il concetto della maat, equilibrio sociale, giustizia materiale e morale che, stando alle fonti indigene, regolava l’ingranaggio sociale, il cui rappresentante massimo era il re, erede in terra degli dei, buon pastore che si prendeva cura del suo gregge, nutrendolo e difendendolo.
I giovani egiziani amavano. L’amore, questo sentimento insondabile e profondo, era nel loro animo e si manifestava nel matrimonio, nella famiglia e nell’attenzione per i figli e per la moglie. I coniugi amavano definirsi ‘fratello’ e ‘sorella’, poiché per gli Egiziani il sentimento per la fratellanza era molto considerato ...e poi, quando s’invecchia, il proprio compagno/compagna si può considerare un fratello/ sorella, avendo vissuto un arco di vita insieme.
Dettagli Libro
Editore | Harmakis Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2021 |
Formato | Libro - Pagine: 76 - 15x21cm |
EAN13 | 9788831427517 |
Lo trovi in: | Egitto e Mar Morto |
Autore
Pietro Testa, nato a Napoli nel 1943 è laureato in architettura, ha insegnato per oltre trentanni nei Licei Artistici; ha partecipato negli anni '80 -'90 a dieci missioni con la Cooperazione Tecnica per i paesi in Via di Sviluppo nella scuola cantiere dei dervisci Mewlewi al Cairo; è stato presente in una missione archeologica nel '91 a Medinet Madi in Egitto con la Prof.ssa Edda Bresciani. Ha pubblicato numerosi volumi e articoli su vari temi di egittologia.
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