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Descrizione
Io se fossi Dio è un disco fantasma, pubblicato all’alba degli Ottanta e mai più ristampato nella sua forma originale. Non è un caso: Io se fossi Dio è il disco più enfio, scomodo, irriverente, coraggioso, virulento, sincero, che Giorgio Gaber abbia mai prodotto. Il disco di cui nessuno ha mai parlato - e parla - volentieri.
Perché negli anni bubble gum della Milano da bere, del craxismo imperante, dell’Italia che andava a puttane, fuori e dentro metafora, Io se fossi Dio è stato l’lp (ancorchè anomalo, mini 33?, maxi 45?) che nessuno voleva. Non lo voleva la casa discografica che ha finito, difatti, col tirarsi indietro. Non lo volevano i giornalisti di Palazzo, e nemmeno i partiti politici, mossi dallo sdegno per la lesa maestà del martire Aldo Moro. Meno che mai lo volevano stampa e televisioni, già genuflesse al benpensantismo di facciata e all’euforia di dovere.
A trent’anni (e passa) dall’uscita della canzone e a dieci dalla morte di Gaber, questo libro rompe il silenzio, commentandola strofa per strofa, intersecandone la storia ufficiale e i retroscena. Con il supporto di diverse fonti dell’epoca e le interviste inedite a Sergio Farina e Sandro Luporini.
Dettagli Libro
Editore | Stampa Alternativa |
Anno Pubblicazione | 2013 |
Formato | Libro - Pagine: 120 - 15x21cm |
EAN13 | 9788862223324 |
Lo trovi in: | Musicologia |
Autore
Mario Bonanno (Catania, 1964) scrive articoli e libri sui cantautori italiani.
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