Descrizione
Imparare a fermarsi per ritrovare se stessi. E scoprire che la felicità è a portata di mano.
È difficile stare al passo in un mondo che non accenna a tirare il freno. Le gratificazioni professionali, la serenità in famiglia, il divertimento, rischiano di diventare mete irraggiungibili, anziché approdi sicuri. La ricerca incessante di soddisfazione sembra il modo migliore per non trovarla. Ma un’alternativa c’è, ed è la stessa praticata da viaggiatori instancabili e maestri del pensiero come Leonard Cohen e Thomas Merton, Henry Thoreau e il Dalai Lama, Marcel Proust ed Emily Dickinson: basta scegliere di rimanere immobili. Per mezz’ora o un mese, nella propria stanza o su un eremo himalayano, non importa.
Ciò che conta è il coraggio di staccare la spina, di rifugiarsi in uno spazio tutto per sé, per riuscire a osservare la vita dalla giusta distanza e quindi affrontarla con più grinta e saggezza. «Preferirei di no» rispondeva Bartleby lo scrivano, a metà dell’Ottocento, alle richieste del suo datore di lavoro. «Preferirei di no» è quello che, secondo Pico Iyer, dovremmo dire tutti di fronte al pericolo che lo stress si trasformi presto in un’epidemia globale, come rivelano le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Correre senza sosta può impedirci di vedere dove stiamo andando. La vera rivoluzione, l’unica in grado di dare all’esistenza un valore nuovo, è smettere di fare. E cominciare a essere.
Nel mondo in movimento di oggi, nulla è più urgente che fermarsi.
Dettagli Libro
Editore | Rizzoli |
Anno Pubblicazione | 2015 |
Formato | Libro - Pagine: 128 - 14x20cm |
EAN13 | 9788817079556 |
Lo trovi in: | Raggiungere la Felicità |
Autore
Pico Iyer, giornalista e scrittore inglese di origini indiane, ha collaborato per vent'anni con Time, New York e New York Review of Books.
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