Descrizione
Quando un bambino deve elaborare il lutto per la perdita di una persona cara si trova di fronte a un compito più o meno arduo, che può essere portato avanti con successo o interferire con i processi di sviluppo determinando disturbi affettivi, cognitivi e/o comportamentali. In una cultura che tende a rimuovere il tema della morte, gli adulti hanno spesso timore di affrontarlo con i piccoli, con l'esito di non aiutare i bimbi a elaborare il trauma in maniera sana.
L'autore accompagna i genitori a parlare coi propri figli, ad affrontare le loro domande e le loro angosce. E a divenire consapevoli che, per poter tentare con loro una qualche risposta, dovranno porre, anzitutto a se stessi, molte domande.
Nella prima parte del volume l'autore affronta, a partire dal famoso aforisma di Montaigne "Chi educherà gli uomini a morire li educherà a vivere", le problematiche dell'educazione alla morte indicando e illustrando le varie alternative.
Nella seconda analizza, con esempi clinici, la concezione scientifica - anzitutto psicologica - dell'educazione alla morte e la concezione religiosa della stessa educazione alla morte, soffermandosi soprattutto sulla concezione cristiana, senza trascurare ebraismo, islam, induismo e buddhismo.
Nella terza parte illustra la propria proposta di educazione alla morte, basandosi su ciò che la critica alle altre concezioni avrà evidenziato e sull'idea che la morte è destinata a sfuggire alle concettualizzazioni umane restando un "mistero".
Dettagli Libro
Editore | EDB - Persona e Psiche |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 140 - 14x21cm |
EAN13 | 9788810809426 |
Lo trovi in: | Psicologia per bambini |
Posizione in classifica: | 6.059° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Autore
Francesco Campione è medico e psicologo. Insegna Psicologia Clinica e Psicologia delle Situazioni di Crisi all'Università di Bologna. Ha fondato e dirige il Servizio di Aiuto Psicologico per le Situazioni di Crisi del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna. È tra i fondatori dello IATS (International Association of Thanatology and Suicidology) di cui è presidente. In collaborazione con l'Università di Bologna e la Fondazione Isabella Seragnoli ha organizzato il "Progetto Rivivere".
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