Potrebbero interessarti anche:
Descrizione
Al centro di questo libro si trova un sogno dove l'azione si svolge in un immenso bordello che è anche un museo. È l'unico suo sogno che Baudelaire abbia raccontato. Entrarvi è immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo il sognatore ma ciò che lo circondava. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e altri due che solo attraverso di lui si svelano: Degas e Manet.
Secondo Sainte-Beuve, perfido e illuminato, Baudelaire si era costruito un «chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso», che chiamò la Folie Baudelaire («Folie» era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all'ozio e al piacere), situandolo sulla «punta estrema della Kamčatka romantica». Ma in quel luogo desolato e attraente, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura.
Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come la Folie Baudelaire venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Una storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi – finché il lettore scopre che, per alcuni decenni, la Folie Baudelaire è stata anzitutto la città di Parigi.
Dettagli Libro
Editore | Adelphi Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2010 |
Formato | Libro - Pagine: 425 - 12,5x19,5cm |
EAN13 | 9788845925436 |
Lo trovi in: | Saggi che ispirano |
Autore
Roberto Calasso (1941), saggista e scrittore, è direttore editoriale della casa editrice Adelphi.
Vuoi essere il primo a scrivere una recensione?
Scrivi una recensione e guadagna Punti Gratitudine!
Scrivi una recensione!