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Descrizione
"La mia vita per la Luce" è l’autobiografia, spirituale e non, di Claudia Rainville, la fondatrice della Metamedicina, nota in tutto il mondo per i suoi insegnamenti nel campo dell’introspezione e della crescita personale.
Il libro è un diario tenuto a partire dal 1988, quando la Rainville riceve un messaggio in cui le viene comunicato che deve andare dal Maestro che la inizierà: questo passo richiederà coraggio e fede per addentrarsi nell’ignoto, lasciandosi dietro gli affetti.
La prima tappa del suo viaggio iniziatico è a Findhorn, e poi prosegue in India, dove vive prima all’ashram di Sathya Sai Baba, e poi finalmente trova il suo Maestro: è a Manali che incontra Sua Santità il Dalai Lama.
Torna in Canada, dove lavora alla Metamedicina ma riceve una nuova "chiamata". Riparte per l’India, dove rivede Sai Baba, conosce il Maestro di Béas, studia all’Università Brahma Kumaris, incontra Madre Teresa a Calcutta e si forma al buddhismo con Tenzin Choedrak, prima di ritrovare Sua Santità il Dalai Lama.
Ogni tappa del suo viaggio fisico si trasforma in una tappa della sua evoluzione spirituale, che condivide con i lettori affinché diventi anche il loro cammino spirituale: la Rainville ritma il racconto con lezioni e insegnamenti preziosi per l’esistenza di ognuno, mostrando come una vita vissuta in piena consapevolezza arricchisca tutti.
Il libro è inoltre ricco di rivelazioni inedite e ci aiuta a entrare in contatto più da vicino con una donna dalla grande saggezza e ricchezza interiore.
Indice
Prologo
Prima Parte
- La chiamata
- L'avventura
- La ricerca del Maestro
- Destinazione Himalaya
- Il ritorno
- Il richiamo
- Una nuova odissea
- Ritorno in Himalaya
Seconda Parte: Diciassette anni dopo! La Crisalide
- Ritorno in India
- Il periplo
- Gesù, l'uomo al di là del mito
Terza Parte
- La farfalla rinasce
Dettagli Libro
Editore | Del Cigno Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2014 |
Formato | Libro - Pagine: 492 - 15x21cm |
EAN13 | 9788887062519 |
Lo trovi in: | Biografie |
Approfondimenti
Dal prologo:
Nel 1992 pubblicavo la prima parte di questo libro (capitoli da 1 a 8) con il titolo Rendez-vous dans les Himalayas Ma quète spirituelle (“Appuntamento in Himalaya. La mia ricerca spirituale”). Non conobbe il successo di Metamedicina. Ogni sintomo è un messaggio. La guarigione a portata di mano, ma mi valse ottime recensioni. Nel 1995 smisi di pubblicarlo. Volevo riscriverlo, ma pensavo: “Non ne conosco la fine...”
In quel momento ero ben lontana dal sapere che mi ci sarebbero voluti ancora diciannove anni per terminarlo.
Questo libro, La mia vita per la Luce, è la mia storia, la mia ricerca della felicità e del senso della nostra vita sulla Terra. Nonostante questo racconto si snodi a partire dal mio trentaseiesimo anno, la mia ricerca spirituale era iniziata all’età di tredici anni. All’epoca c’era qualcosa che non condividevo con nessuno, ma che per me era una grande fonte di felicità: il mio appuntamento con Dio in Chiesa. Quell’appuntamento era sempre molto importante per me. Mi alzavo presto e, nel silenzio delle strade appena sveglie, andavo in chiesa. Mi piaceva quella solitudine mattutina in cui mi sentivo in comunione con gli uccellini che cantavano. La primavera con i suoi boccioli in fiore, l’estate e il suo calore benefico, l’autunno con le sue sfumature di colori e l’inverno in cui osservavo i cristalli di neve posarsi sul manto bianco che avvolgeva la natura. In quei momenti privilegiati avevo il mio spazio e questo segreto restava tra Dio e me. Dio era per me quel buon Padre dei Cieli che ci ama, ci perdona e ci aiuta. In qualche modo io vivevo in un mondo tutto mio. Quel mondo mi permetteva di evadere dall’ambiente di violenza in cui mi ero incarnata.
Verso la fine delle elementari, vissi conflitti importanti con un'insegnante che cercava di penetrare sotto la corazza con cui mi proteggevo ogni volta che voleva raggiungermi. Un evento le dette l’occasione di sferrarmi un bel colpo. Le rubarono la borsetta.
La sua borsa fu ritrovata sui gradini della chiesa che frequentavo ogni mattina e la somma trafugata corrispondeva esattamente a quella che avevo depositato sul mio piccolo conto scolastico. Non le ci volle niente di più per dedurre che fossi io la ladra. Mi accusò davanti a tutta la classe. E, come se non bastasse, mi trattenne dopo l’orario scolastico per farmi confessare il misfatto.
Non potevo ammettere di aver fatto qualcosa che non avevo fatto. Convinta ed esasperata, mi disse “Tu! tu! Tu sei veramente detestabile. Nessuno ti ama, i tuoi fratelli, le tue sorelle non ti amano; le tue compagne non ti amano; nessuno ti amerà mai perché sei troppo detestabile”.
Con le ultime forze che mi restavano, le mostrai la mia corazza di indifferenza, nonostante mi avesse colpita molto profondamente, e replicai. “La pioggia delle sue ingiurie nemmeno tocca l’ombrello della mia indifferenza!” Ero già convinta di non essere amata. Non mi sentivo amata da mia madre, dai miei fratelli né dalle mie sorelle e non sapevo come integrarmi m un gruppo. Stavo solo con Josiane, la mia migliore amica. È vero che a volte facevo il pagliaccio per far ridere le mie compagne o mettevo i miei insegnanti in imbarazzo con domande a cui non sapevano rispondere, ma non avevo mai pensato di poter essere detestabile.
In quel momento ho deciso che, se gli altri non mi amavano, era colpa mia, ma allo stesso tempo non ne capivo le ragioni. Non mi sarebbe mai venuto in mente di rubare la borsetta a quell’insegnante. I soldi che avevo depositato erano i miei guadagni di baby-sitter.
Mi sembrava di essere una bambina abbastanza brava. Facevo di tutto per compiacere gli altri. Aiutavo i più poveri. Collezionavo i diplomi della Santa Infanzia. Mi occupavo di mia nonna, le facevo i lavori di casa, le massaggiavo le mani. Pregavo ogni giorno.
No, non capivo. Uscii dalla classe, triste, infinitamente triste. Andai a sedermi sulle pietre lungo il fiume vicino a casa e piansi. La mia tristezza si tramutò presto m rivolta e, attraverso le lacrime, gridai a Dio quello che in quel momento credevo dentro di me:
Perché sono nata? Non sono stata io a chiedere di venire al mondo Perché soffro così tanto mentre Josiane ha tutto e io non ho niente? Come puoi essere giusto e buono se dai la felicità ad alcuni e la sofferenza ad altri?
Era l’inizio di una lunga ricerca spirituale, ma allora non lo sapevo. Buttando la responsabilità della mia sofferenza sull’ingiustizia di Dio, decisi di tenergli il broncio e non andai più a Messa.
Ed ecco che la mia sofferenza fece nascere l’odio. Odiavo quell’insegnante, quella scuola e anche quella città e i suoi abitanti. Volevo un cambiamento.
Dietro al cortile della scuola, c’era un campo con delle mucche e, più m fondo, una foresta.
Quante volte ho sognato di andare da sola nella foresta e vivere tra gli animali, lontana da quel mondo che, per me, era solo sofferenza.
Quando ebbi quattordici anni, quel cambiamento tanto atteso arrivò. Mi sembrò che, lasciando quel luogo pieno di tristi ricordi, per me sarebbe iniziata una nuova vita. Fu una nuova vita, tuttavia, non era ancora la felicità...
Autore

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Recensioni Clienti
4,73 su 5,00 su un totale di 33 recensioni
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Ariet
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Voto:
bellissimo libro. é stata fonte di grandi riflessioni e crescita spirituale. l'ultima parte un po più noiosetta ma nel complesso un libro che consiglio davvero di leggere.
Giancarla
Acquisto verificato
Voto:
Lettura entusiasmante ... nel ripercorrere il suo percorso di crescita nell'incontro di diverse filosofie ed esperienze il lettore si sente incluso e partecipe del suo processo introspettivo ed offre notevoli spunti di consapevolezza.
Smiljka
Acquisto verificato
Voto:
La Rainville è fantastica! Ogni suo libro è da leggere e rileggere..la sua storia, la sua vita. Che dire.. è unica..consiglio
Ramona
Acquisto verificato
Voto:
la storia testimonianza di claudia è l'esempio di come con un percorso spirituale fatto di scette di luce e amore...di cadute e risalite...possa far accedere alla chiave della vita che pregna la propria dell'amore piu gramde che diventa faro per se stesse e per gli altri
Leila
Acquisto verificato
Voto:
Il libro delinea un percorso di vita assolutamente fuori dagli schemi che si caratterizza per una profonda determinazione nel percorrere fino in fondo un cammino spirituale. Può costituire un esempio cui attingere, ma solo in parte perché risulta chiarissimo che Claudia Rainville è una persona non ordinaria, ma consente di apprezzare le caratteristiche del suo cammino spirituale e di trarne qualche ispirazione.