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Descrizione
Zygmunt Bauman, tra i più autorevoli pensatori viventi, ci consegna un libro che è una dichiarazione appassionata, militante e cruciale dell'utilità delle scienze sociali.
Un libro davvero interessante in particolare in questa epoca in cui la sociologia vive uno dei suoi periodi più critici dalla sua nascita, nel quale si pone fortemente in dubbio il suo reale valore.
Egli si fa portavoce di una sociologia che non si chiude nell'autoreferenzialità accademica e che non si dimentica di concepire l'essere umano, oggetto dei suoi studi, come un soggetto attivo, capace di compiere scelte autonome.
I sociologi, se vogliono essere all'altezza della propria missione, non devono limitarsi a condurre studi «oggettivi» e quantificabili come i fisici e i geologi, ma devono invece guardare al vissuto più intimo delle persone e, entrando in conversazione con loro, aiutarle a comprendere come le loro vicende umane vissute singolarmente si riflettano in contesti sociali più ampi e ne siano irrimediabilmente influenzate.
Perché a questo serve, in fondo, la sociologia, ad aumentare la consapevolezza delle persone e, in tal modo, la loro libertà.
Dettagli Libro
Editore | Erickson Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2014 |
Formato | Libro - Pagine: 154 - 15x21cm |
EAN13 | 9788859005582 |
Lo trovi in: | Saggi che ispirano |
Autore
Zygmunt Bauman è tra i più grandi pensatori contemporanei. Professore emerito di Sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia, ha prodotto un corpus impressionante di libri che hanno inciso profondamente sulla comprensione del mondo contemporaneo. A lui si deve la folgorante definizione della «modernità liquida», di cui è uno dei più acuti osservatori.
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