Potrebbero interessarti anche:
Descrizione
Sono qui riuniti, per la prima volta in un libro, cinque testi non narrativi che Mishima scrisse tra il 1968 e il 1970: anni decisivi non soltanto per il grande scrittore, ma per la nuova generazione giapponese dell'epoca. Attraverso questi scritti di eccezionale importanza testimoniale, il lettore ha dunque modo di conoscere il senso profondo delle trasformazioni sociali avvenute in quegli anni in Giappone, e anche il significato simbolico e sacrificale del suicidio con cui Mishima chiuse la propria vita.
Due temi maggiori percorrono e legano gli scritti qui raccolti: quello della sfiducia nell'attività artistica e quello, contrapposto, dell'azione. Ma se Lezioni spirituali per giovani samurai, il testo del '68 che apre il volume, è ancora una proposta pedagogica, dunque discretamente ottimistica, fondata su una tradizione di valori plurisecolari, I miei ultimi venticinque anni, scritto nel '70 (il cui tono ricorda da vicino l'ultimo Pasolini), ne è l'abiura finale:
«In questi venticinque anni ho perso ad una ad una tutte le mie speranze, ed ora che mi sembra di scorgere la fine del mio viaggio, sono stupito dall'immenso sperpero di energie che ho dedicato a speranze del tutto vuote e volgari. [...] Non posso continuare a nutrire speranze per il Giappone futuro. Ogni giorno si acuisce in me la certezza che, se nulla cambierà, il "Giappone" è destinato a scomparire. Al suo posto rimarrà, in un lembo dell'Asia estremo-orientale, un grande Paese produttore, inorganico, vuoto, neutrale e neutro, prospero e cauto. Con quanti ritengono che questo sia tollerabile, io non intendo parlare ».
Dettagli Libro
Editore | SE Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2004 |
Formato | Libro - Pagine: 133 - 13x22cm |
EAN13 | 9788877106032 |
Lo trovi in: | Samurai |
Autore
Yukio Mishima (Tokyo, 1925-1970), pseudonimo di Hiraoka Kimitake, è considerato uno dei massimi scrittori giapponesi del ventesimo secolo. Autore di opere teatrali e sceneggiatore cinematografico, fu anche regista e attore. Convinto sostenitore e difensore della cultura tradizionale giapponese, fondò il Tatenokai, una milizia civile non armata. Il 25 novembre 1970 tentò di persuadere le Forze militari di autodifesa del Giappone a unirsi a lui in un colpo di stato. Fallito il tentativo, si tolse la vita tramite il seppuku, una forma di suicidio rituale.
Dello stesso autore:
Vuoi essere il primo a scrivere una recensione?
Scrivi una recensione e guadagna Punti Gratitudine!
Scrivi una recensione!