Descrizione
In questo libro Namkhai Norbu presenta i metodi per guidare gli stati onirici seguiti nella tradizione Dzog-chen, dove sono impiegati per sviluppare una maggiore consapevolezza al fine di raggiungere l’illuminazione.
Lo stato della luce naturale è il periodo che inizia quando ci si addormenta e termina quando la mente comincia a funzionare di nuovo, nel sogno. Durante questo periodo, con la pratica corretta dello yoga del sogno, secondo i praticanti del Tantrismo è possibile incontrare la ‘luce madre’ e, come nello stato intermedio del bardo, ottenere la liberazione.
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 1993 |
Formato | Libro - Pagine: 112 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834011034 |
Lo trovi in: | Yoga |
Posizione in classifica: | 4.522° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
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Recensioni Clienti
4,14 su 5,00 su un totale di 7 recensioni
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Antonio
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I libri di Cyogal Damkai Norbu Rinpoche sono una garanzia di profondità e accuratezza. Questo, sullo yoga del sogno e sul conseguente yoga della luce naturale (che sono due yoga dei Dharma di Naropa), è eccellente
Enrico
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Stupendo! consigliato per comprendere meglio la natura del mondo onirico seguendo la tradizione tibetana. Corredato da spiegazioni ed esercizi utili ad aumentare la consapevolezza nella veglia e nel sonno.
Antonio
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Sono delle tecniche tibetane di guarigione. E' un insegnamento esoterico non per tutti ma comunque molto interessante da studiare se si è interessati alla materia
Silvia
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se volete aver a che fare col linguaggio tenero ,di una semplicita' disarmante,con chi conosce il tibetano ma non si fa vanto di conoscere la dottrina buddista,compratelo come " favola della buonanotte" o meglio,del primo pomeriggio prima della siesta con pisolino,perche' potreste essere testimoni di sogni interessanti tenendo a mente le parole dell autore che pian pianino potrebbero accompagnarvi ad avere una tonalita' emotiva e cerebrale piu' pacata.altrimenti se trovate sciocco conoscere la cultura tibetana perche' " e' il regno dei sempliciotti dediti alla pastorizia", lasciate perdere.
Patrizia
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