Il Mago del Lago del Drago

L’acqua se ne è andata per sempre. Il mondo è divenuto un deserto e i sopravvissuti vivono tra le mura di un’unica Città, frustata dalle tempeste di sabbia. Gli abitanti ricevono un farmaco fin da bambini, un vaccino che impedisce loro di essere attratti da una misteriosa Biblioteca nel mezzo del deserto, edificata da un vecchio saggio di nome Abel.

Due uomini fuggono nel deserto, un Mago incapace e un Inventore condannato a morte, inseguiti dall’esercito cittadino. I due si rifugiano in una minuscola oasi che si rivela un bosco labirintico, al cui centro riposa un lago senza fine, il luogo dove si è ritirata l’acqua e la vita. Su questo paesaggio, alto fino al cielo, domina l’antico padre dei boschi, Eternalbero.

Quattro popoli vivono attorno al lago: Orsi che parlano con i segni, Leoni che ricordano il passato e il futuro, Gufi che scrivono, Delfini che tutto sanno e tutto dimenticano. Gli umani potranno comunicare con loro grazie alle virtù dell’erba fumina, che un Gufo indisponente va fumando in volo.

I sogni di un Drago, addormentato in fondo al lago, fanno vivere questo mondo in un altro tempo. Esso è qui, ma non nel nostro ora. Quando un malaugurato incidente sveglierà il Drago ha inizio una guerra, che rischia di spazzare via tutto questo per sempre.

Ma forse questo futuro già accaduto può cambiare, forse grazie a un misterioso Quinto Popolo la storia cambierà se stessa.

In questo scritto traspaiono la lotta non violenta e le disobbedienze civili dell'autore Davide Tutino, anche attraverso l’evocazione di un suo grande maestro, Marco Pannella. Pannella è qui trasfigurato in Pennabianca, il Gufo che fuma, e che nel nome del libero insegnamento rifiuta di iscriversi all’Ordine dei Gufi.

Proprio per il suo impegno civile e politico è oggi impedito a Davide Tutino l’insegnamento nel proprio paese, in quanto docenti come lui costituiscono per il governo italiano un “cattivo esempio”