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Descrizione
In questo volume, il secondo che Salvo Ardizzone dedica alle vicende mediorientali, ci si focalizza sui rivolgimenti che, a partire dal secondo decennio del secolo, hanno investito il MENA e hanno continuato a lacerarlo fino ai giorni nostri.
In Occidente tanto si è detto, ma poco o nulla si è compreso, delle crisi che hanno insanguinato e insanguinano quei paesi, finendo per riversare i loro effetti sulle coste nord di un Mediterraneo sempre più stretto. Il crollo subitaneo di regimi che parevano eterni, il diffondersi d'un terrorismo di cui non si riesce (o, piuttosto, non si vuole) a comprendere dinamiche e ragioni, ondate di popolazioni in fuga da fame e violenze, hanno finito per risvegliare paure profonde negli occidentali, che hanno suscitato il rifiuto a prescindere di quei mondi, il moltiplicarsi di muri e l'affermarsi di egoismi gretti.
Su quelle fobie indotte, in tanti, ai più diversi livelli, hanno costruito le proprie fortune, assecondando la narrazione di uno "scontro di civiltà", nei fatti inesistente, che ha giustificato un'interminabile serie di interventi militari, ingerenze e pressioni d'ogni tipo in paesi stranieri, sanzioni, condotte in nome di una supposta "superiorità morale" nei confronti della "barbarie sanguinaria e oscurantista".
Peccato che quegli interventi in nome di una supposta "Libertà" con la "L" maiuscola si siano risolti tutti in disastri grondanti sangue, e nessuno dei tanti (e ipocriti) tentativi di "state building" condotti secondo i canoni occidentali abbia mai avuto il minimo successo. Anche perché l'esportazione della "democrazia" era solo la motivazione ufficiale per imporre regimi "docili" con bombardamenti nobilitati da quei fini.
Dietro al supposto scontro di civiltà, c’era la voglia di rovesciare governi scomodi per sostituirli con altri funzionali; le tanto osannate primavere arabe sono state effimere vetrine costruite dal mainstream mediatico occidentale.
In tutto il Medio Oriente i popoli volevano ribellarsi all’oppressione, ma con una differenza: dove sono stati strumenti altrui (Tunisia, Libia, Egitto, etc.) tutto è cambiato per non cambiare nulla; dove hanno intrapreso la via del Risveglio Islamico, la propria, le rivoluzioni sono proseguite malgrado gli attacchi cui sono state oggetto (Yemen, Bahrein) nell’indifferenza generale.
Questa è la loro storia.
Indice
Premessa
- Le presidenze Obama: il cambio di cavallo dell’Amministrazione USA
- Assedio all’Iran
- L’agonia afghana
- L’intermezzo iracheno
- Risveglio Islamico e false primavere
- Il prologo algerino: evocare i mostri per consolidare il potere
- Tunisia, l’inizio: che tutto cambi perché tutto resti immutato
- Yemen e Bahrain, le rivolte figlie d’un Dio minore
- Bahrain, la rivoluzione repressa ma non domata
- Yemen, un popolo sul cammino della Rivoluzione
- Yemen, il martirio di un popolo
- Egitto: il fallimento della Fratellanza Musulmana
- Libia, la distruzione di uno Stato
Conclusione
Dettagli Libro
Editore | Macro Edizioni , Arianna Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2022 |
Formato | Libro - Pagine: 494 - 15x21cm |
EAN13 | 9788865882511 |
Lo trovi in: | Verità nascoste |
Autore
Salvo Ardizzone nasce nel 1952 a Catania; partecipa attivamente ai fermenti politici degli anni Settanta e successivamente intraprende l’attività di consulente societario ma senza abbandonare l’elaborazione che, dopo tante iniziative, lo porta ad essere per oltre quattro anni redattore capo e saggista della rivista di geopolitica “Il Faro sul Mondo” specializzata sul Medio Oriente. In quel periodo allaccia rapporti con diverse testate, personalità politiche e analisti di quell’area. Nel 2019 dà alle stampe il saggio Pensiero Radicale, edito da Aga Milano.
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