Descrizione
Esempi, analisi, accostamenti imprevisti vengono così a suffragare la convinzione originaria di Bateson: quella che il conoscere, il conoscere di ciascuno di noi, sia «una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l'intera biosfera o creazione».
Nei suoi ultimi anni, Gregory Bateson, il maestro della «ecologia della mente», volle provare per una volta a esporre il suo pensiero - e soprattutto il modo di procedere del suo pensiero - in un solo libro: questo Mente e natura, che apparve nel 1979, pochi mesi prima della sua morte.
In fondo, la preoccupazione centrale delle sue multiformi ricerche - che avevano toccato la biologia e l'antropologia, la psichiatria e l'epistemologia, lasciando ovunque tracce incancellabili - era stata sempre una sola: scoprire, descrivere, esplorare la «struttura che connette», quella struttura che è la risposta a una domanda qui presentata sulla soglia del libro: «Quale struttura connette il granchio con l'aragosta, l'orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l'ameba da una parte e con lo schizofrenico dall'altra?». Sono queste le domande prime e ultime - e troppo spesso sono proprio quelle che vengono schivate.
Con il suo sbalorditivo dono pedagogico, Bateson ci mostra come porle subito - e ci mostra anche che esse riappaiono intatte, come una sfida, alla fine di ogni processo conoscitivo. Comunque, se a una risposta dobbiamo avvicinarci, la via regale sarà, per Bateson, quella di porsi un'ulteriore domanda: che cos'è la mente? Così questo libro andrà considerato quale «inizio di uno studio su come pensare all'attività del pensare».
Dettagli Libro
Editore | Adelphi Edizioni |
Formato | Libro - Pagine: 219 |
EAN13 | 9788845905605 |
Lo trovi in: | Ecologia |
Autore
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