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Descrizione
Un’avvincente avventura letteraria.
"Una dichiarazione d’amore per i libri e per il mestiere di libraio, una favola che in America ha venduto un milione di copie.»
Corriere della Sera
Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di «abbassare i prezzi».
Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata.
Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri – per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine – e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore...
Dettagli Libro
Editore | Tea Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2017 |
Formato | Libro - Pagine: 313 - 13x20,5cm |
EAN13 | 9788850248674 |
Lo trovi in: | Racconti per l'anima |
Autore
Laureata in Lettere a Harvard, da diversi anni Gabrielle Zevin ha intrapreso con successo la carriera di scrittrice e autrice cinematografica. Nel 2007, per la sceneggiatura di "Conversations with Other Women", il film con Aaron Eckhart e Helena Bonham Carter, è stata nominata agli Independent Spirit Awards, i prestigiosi premi per il cinema indipendente americano. "La misura della felicità" è entrato nella classifica del New York Times grazie al passaparola dei lettori.
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