Potrebbero interessarti anche:
Descrizione
Un pamphlet coraggioso e polemico che rovescia molti luoghi comuni sulla nostra alimentazione.
«Non è stato un libro facile da scrivere, e per molti non sarà facile da leggere. Sono stata vegana per quasi vent’anni, animata da ragioni nobili e dal desiderio di salvare il pianeta, la sua natura selvaggia, le specie in via d’estinzione, e di non partecipare all’orrore degli allevamenti intensivi.
Non volevo che mangiare significasse uccidere animali. Insomma, sono stata anch’io vittima del mito vegetariano e dei suoi molti malintesi. Intendiamoci, coltivo ancora gli stessi ideali e mi batto per affermarli. Ora però, forse anche a causa dei danni che la mia alimentazione estrema mi provocava, ho aperto gli occhi.
E ho capito come funziona il ciclo vitale, e quanto è giusto, ma anche crudele.
Ho capito che l’agricoltura, lungi dall’essere la soluzione, è l’attività più distruttiva che gli esseri umani abbiano imposto al pianeta e comporta la distruzione di interi ecosistemi. La verità è che la vita non è possibile senza la morte, e che - indipendentemente da ciò che mangiate -qualcuno deve morire per alimentarvi.»
LIERRE KEITH
Dettagli Libro
Editore | Sonzogno |
Anno Pubblicazione | 2015 |
Formato | Libro - Pagine: 377 - 14,5x21cm |
EAN13 | 9788845426056 |
Lo trovi in: | Geometria Sacra |
Recensioni Clienti
4,00 su 5,00 su un totale di 1 recensione
-
5 Stelle
0% -
4 Stelle
100% -
3 Stelle
0% -
2 Stelle
0% -
1 Stelle
0%
Ti è piaciuto questo libro?
Scrivi una recensione
e
guadagna Punti Gratitudine!
Valery
Voto:
Magnifica testimonianza di una donna vegana che, dopo vent'anni dala scelta di questo stile di vita, si ritrova costretta a fare i conti con i propri limiti, le proprie convinzioni, la propria salute. Il libro affronta in modo abbastanza approfondito i tre principali motivi che possono spingere una persona ad abbracciare lo stile di vita vegan e la ragione, secondo l'autrice, del perché sono totalmente sbagliati. Rivelazioni che possono risultare sconcertanti, ma che portano a riflettere profondamente. Riporta esperienze personali (avrei preferito più spazio per questo argomento) che aiutano a capire meglio il motivo per cui l'autrice ha deciso di tornare a mangiare prodotti di origine animale. Spesso il testo risulta ripetitivo, ma per il semplice fatto che Lierre Keith vuole essere sicura di far comprendere il suo messaggio. Da leggere con mente aperta, senza pregiudizi.