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Descrizione
Nell'attuale era della globalizzazione il mondo è sempre più trascinato in nuovi tipi di guerre che non hanno nulla a che vedere con i cannoni, con le armi nucleari e la distruzione di massa, bensì con l'ecologia ed i limiti etici al profitto, dove i «nemici» sono i rigidi trattati di libero commercio, le tecnologie produttive basate sulla violenza, ingegneria genetica e le nanotecnologie.
La guerra delle sementi, ovvero il controllo delle granaglie, viene combattuta a colpi di Trade Related Intellectual Property Rights (TRIPS), gli accordi internazionali che impongono nuovi diritti di proprietà sui semi, rendendoli non più direttamente gestibili dai contadini. I monopoli idrici cui aspirano multinazionali come Pepsi e Coca Cola negano alla gente l'accesso all'acqua, sia creando uno spazio privato nella sfera delle acque pubbliche sia privatizzando i servizi di pubblica utilità e incrementando così i costi di questa risorsa del 200-300%.
La condivisione e lo scambio della biodiversità e delle conoscenze a essa legate spesso si trasformano in pirateria attraverso brevetti registrati da aziende e da privati che si appropriano liberamente del sapere o delle pratiche appartenenti alle comunità indigene. Quest'importante nuova opera dell'autrice del best-seller Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo, vincitrice nel 1993 del Premio Nobel Alternativo, traccia un efficace collegamento, all'interno del progetto dell'egemonia globale, tra la globalizzazione intesa come guerra economica e il militarismo e le varie forme di fondamentalismo visti come guerre politico-culturali.
Dettagli Libro
Editore | Utet |
Anno Pubblicazione | 2005 |
Formato | Libro - Pagine: 125 - 15x23cm |
EAN13 | 9788802071671 |
Lo trovi in: | Globalizzazione |
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