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Descrizione
Nel 1928, durante una cura disintossicante in clinica, Jean Cocteau, oppiomane, scrive e disegna, due attività che per lui appartengono allo stesso atto creativo: «Scrivere per me è disegnare, unire le linee in modo che diventino scrittura, o disunirle in modo che la scrittura diventi disegno».
Nasce così Oppio, un libro di grande fascino in cui i commenti sulla letteratura, sulla poesia, sull’arte e sul cinema fanno da contrappunto al tema principale che è, ovviamente, il fascino e la maledizione della droga.
«Fumare l’oppio» scrive Cocteau «è abbandonare il treno in marcia, e occuparsi d’altro che della vita, è occuparsi della morte».
In Oppio Cocteau ritrova la grande tradizione dei poeti visionari, quella di De Quincey, di Baudelaire, e soprattutto di Rimbaud.
Dettagli Libro
Editore | SE Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2006 |
Formato | Libro - Pagine: 171 - 12,5x22cm |
EAN13 | 9788877109088 |
Lo trovi in: | Saggi che ispirano |
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