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Descrizione
Il libro "Il Pastore di Stambecchi": Nella sua valle, sa il carattere di ogni canalone, di ogni balza di roccia. Riconosce le volpi, i camosci, le vipere, i gipeti.
Può chiamare per nome ogni valanga. La montagna per Luigi Oreiller non è una sfida, né una prestazione. È la sua casa di terra e di cielo, un orizzonte a cui appartenere. Luigi nasce nella povertà e cresce con la guerra. Valdostano ma "anche" italiano, trascorre i suoi 84 anni a Rhêmes Notre Dame, venti comignoli rubati alla slavina al fondo di una valle stretta e dal fascino selvatico, su un versante Parco del Gran Paradiso sull'altro riserva di caccia. Da ragazzo, armato dalla fame, è cacciatore, contrabbandiere, manovale.
Quando diventa guardiaparco e poi guardiacaccia, cambia sguardo. Dietro le lenti del cannocchiale, nelle lunghe solitarie giornate di appostamento ai bracconieri, diventa il signore delle cenge, segue il volo delle aquile e sperimenta un qualcosa di molto simile all'amore. Stagione dopo stagione, trasforma gli alberi in sculture, "scava" tassi e marmotte, parla con i cani, le mucche, le galline. A volte anche con gli uomini. Quello di Oreiller è un mondo ormai perduto, travolto da una modernità senza pazienza, da un fiume di gente che torna ma non resta. Eppure, nei suoi occhi, nelle sue mani nodose e forti, tutto ha ancora memoria e lui ha memoria di tutto.
Le sue parole, consegnate a chi, come Irene Borgna, le sa ascoltare, conducono lontano, fuori traccia, tra valichi nascosti. E segnano il tempo, come gli anelli di un tronco, come i cerchi sulle corna di un vecchio stambecco.
Dettagli Libro
Editore | Ponte alle Grazie |
Anno Pubblicazione | 2099 |
Formato | Libro - Pagine: 176 - 14x20,5cm |
EAN13 | 9788868337810 |
Lo trovi in: | Racconti, Letteratura e Diari di viaggio |
Autori
Louis Oreiller (Rhèmes-Notre-Dame, 1934) tende a non allontanarsi mai dalla sua valle, che conosce pietra per pietra, crepaccio per crepaccio, albero per albero. Ha fatto, fin dall’infanzia, tutti i mestieri possibili in alta montagna: contrabbandiere, manovale, boscaiolo, bracconiere, pastore. Da guardiaparco e guardiacaccia ha osservato e conosciuto gli animali delle sue montagne, imparato a interpretare i segni segreti della natura e a viverla come un ospite rispettoso. Una vita trascorsa in solitudine tra cime e ghiacciai.
Irene Borgna, un dottorato di ricerca in Antropologia alpina con Marco Aime, ha fatto della montagna la sua passione e il suo mestiere. Nata a Savona nel 1984, si è trasferita in Valle Gesso, dove si occupa di divulgazione ambientale e fa la guida naturalistica, portando a spasso gli escursionisti fra cime e rifugi. Ha raccolto la testimonianza di Louis Oreiller, rispettando le sue straordinarie doti di narratore e il suo parlato antico.
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