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Descrizione
A partire dall'800 la medicina ha aderito al modello delle scienze fisico-matematiche «esatte» tanto che oggi si considera quasi degradante considerarla come un'«arte». La tesi del libro è che, al contrario, la concezione della medicina come scienza «oggettiva» è gravemente riduttiva.
La medicina ruota attorno a qualcosa che non esiste nelle scienze esatte: la pratica clinica. L'analisi storica ed epistemologica mostra la natura specifica dei concetti di normalità e di patologia e la loro irriducibilità a un approccio oggettivistico. Una medicina puramente scientifica rischia di sostituire l'idea di «cura» con quella di «riparazione».
Restringendosi a un approccio meramente analitico in cui la clinica non ha più alcun ruolo, il medico rischia di non ascoltare più il paziente e la sua richiesta di soccorso e di trattarlo come una macchina guasta.
Se una medicina ispirata a valori umanistici non deve assoggettarsi ai precetti di un oggettivismo di tipo fisico-matematico, ancor meno deve assoggettarsi al paradigma pangenetico in cui la patologia è ridotta a un «errore» di programmazione dell'organismo.
Dettagli Libro
Editore | Lindau Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2010 |
Formato | Libro - Pagine: 98 - 14x21cm |
EAN13 | 9788871808499 |
Lo trovi in: | Cure alternative |
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