Pet-Therapy

In tempi recenti la relazione uomo-animale ha conosciuto profondi mutamenti. La consapevolezza che da questo tipo di “incontro” ognuno di noi possa trarre vantaggio, in particolare bambini, persone anziane e coloro che soffrono di disagi fisici e psichici, si è progressivamente consolidata e rafforzata. Se la semplice convivenza con gli animali da compagnia, correttamente impostata, rappresenti già di per sé una fonte di benefici, non è diffìcile comprendere quanto e come i compagni di una vita possano essere fondamentali nel ruolo di mediatori nei processi educativi e terapeutico-riabilitativi.

Sono state personalità come il professor Pugliese a segnare uno spartiacque importante in questo settore, accendendo i riflettori, sia in ambito accademico sia clinico veterinario, sulle relazioni psico-socio-sanitarie tra uomo e animale. Tra i primi a occuparsi dell’utilizzo di animali domestici nelle terapie, il professor Pugliese si dedica da oltre un decennio alla ricerca nel campo della Pet-Therapy. Ha pubblicato lavori importanti, ha coordinato e diretto i corsi di perfezionamento e Master in Pet-Therapy per laureati in medicina veterinaria, da gennaio 2003 a febbraio 2014 è stato Presidente del Centro di Pet-Therapy dell’Università di Messina.

È merito di pionieri come il professor Pugliese se oggi è possibile dimostrare come gli interventi assistiti con gli animali (IAA, oggi correttamente chiamati in questo modo, ma genericamente noti come Pet-Therapy), attraverso l’impiego di animali domestici abbiano una forte valenza terapeutica e riabilitativa.

Il libro ci dimostra la validità di questo approccio affrontando da vicino quelle che possono essere le difficoltà fisiche, psicologiche e ambientali dell’essere umano e le soluzioni che possono derivare dall’utilizzo nelle terapie di animali quali il cane, il cavallo, l’asino, il gatto o il coniglio. Analizza gli effetti positivi nei bambini, negli anziani, ma anche nei malati di Alzheimer, nei tossicodipendenti, nei pazienti affetti da HIV o addirittura nei criminali.

Ampio spazio viene dedicato agli effetti della Pet-Therapy nella disabilità, nella riabilitazione neurologica, foniatrica e nella psicomotricità.

I processi educativi e terapeutico-riabilitativi hanno però bisogno di essere portati avanti nel rispetto della legislazione vigente e devono basarsi su criteri scientifici uniformi, improntati alla tutela della salute del paziente e, al tempo stesso, dell’animale. Sono proprio pubblicazioni come quella del professor Pugliese a rappresentare uno strumento unico nel suo genere per la diffusione di queste conoscenze.