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Descrizione
Piuttosto che ricercare l’origine di una determinata manifestazione psichica, la corrente psicologica cui Alfred Adler ha dato il nome di psicologia individuale comparata ne vuol conoscere la direzione, il senso e il fine. L’essere umano realizza qualcosa o vi rinuncia allo scopo di raggiungere certi risultati, coscienti o no. L’inferiorità organica e le condizioni sociali sfavorevoli possono rivestire enorme importanza, ma soltanto come base dell’attività psichica, in vista delle proprie finalità.
Fondamento della psicologia individuale è il complesso di inferiorità, elemento centrale della nevrosi (che nella concezione adleriana non è una malattia ma un atteggiamento).
Lo spirito umano tende ad andare oltre allo scopo immediato ed esigere qualcosa di più della sola sicurezza; l’essere umano aspira alla potenza, tende sempre a passare da un sentimento di inferiorità a quello di superiorità.
Mentre per Freud l’apparato psichico comporta una serie di istanze che si influenzano reciprocamente, Adler crede nell’indivisibilità della persona. Pur credendo nell’esistenza dell’inconscio, Adler non gli attribuisce la stessa importanza che gli dà Freud e nega una netta separazione tra processi consci e inconsci.
Merito della psicologia individuale comparata è aver posto l’uomo, quali che siano le sue condizioni fisiche e psichiche o le condizioni esteriori della sua vita, in una situazione che gli consenta, in ogni caso, di prendere liberamente le sue decisioni e accettare le proprie responsabilità in tutte le circostanze.
L'indagine psicologica individuale mira ad un approfondimento della conoscenza dell'uomo, a cui si può giungere solo comprendendo la posizione dell'individuo rispetto ad un suo compito determinato nella società.
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 1949 |
Formato | Libro - Pagine: 284 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834000021 |
Lo trovi in: | Manuali di psicologia |
Autore
Alfred Adler nacque a Vienna nel 1870 in una famiglia ebrea ungherese. Divenuto medico studiò la base caratteriale delle nevrosi e collaborò con Freud dal 1902 al 1911, quando le sue divergenze teoriche provocarono la prima divisione del gruppo psicoanalitico. La sua Psicologia Individuale si diffuse rapidamente in Europa e in America, dove Adler visse e insegnò dal 1926. Morì ad Aberdeen nel 1937, durante un ciclo di conferenze.
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