Descrizione
La secolare diatriba circa la “colpa del Tempio” rischia di far passare nell’ombra quella che è la vera questione, cioè la natura delle pratiche occulte che appartengono ai gruppi gnostici sopravvissuti alla fine del mondo antico.
Gli studiosi si sono nel corso del tempo divisi in due partiti: quello che difendeva l’ortodossia dei Templari e quello che la negava, a quest’ultimo partito accodandosi in seguito quello degli esoteristi, con motivazioni naturalmente di natura extra-religiosa.
Ma chi erano questi gnostici medievali dal cui materiale documentario si è attinto per accendere il fuoco della diatriba templarista?
Erano sicuramente gruppi che facevano sopravvivere, nel massimo segreto, idee e pratiche appartenenti alle religioni politeiste scompaginate dal cristianesimo e che ancora in epoca moderna qualcuno ha cercato di nascondere, scosso dalla loro scandalosità.
Dettagli Libro
Editore | Tipheret |
Anno Pubblicazione | 2024 |
Formato | Libro - Pagine: 76 - 14x21cm |
EAN13 | 9788864967752 |
Lo trovi in: | Templari |
Autori
Vittorio Fincati, erborista diplomato all’Università di Perugia, è traduttore di interessanti testi ancora inediti in italiano. Per le edizioni Studio Tesi ha curato la traduzione di Aspasia e Frine di Jean Bertheroy, Uno scambio di anime di Barry Pain, La leggenda del dottor Faust di Pierre Saintyves e, per Arkeios, sempre dello stesso autore, I santi successori degli dei.
Joseph von Hammer, poi nobilitato barone nel 1835 come von Hammer-Purgstall dall’Imperatore d’Austria, nacque a Graz nel 1774 e morì a Vienna nel 1856. Dotato di un talento naturale per le lingue, fece studi di orientalistica e Viaggiò nel mondo ottomano, Inghilterra e Francia. Tradusse Le Mille e Una Notte, il Divan di Hafez, e pubblicò numerosi libri storici e letterari tra cui risaltano I Tesori d'Oriente e Storia dell’Ordine degli Assassini.
Prosper Mignard (1802-1891), Filologo, storico, archeologo, avvocato. Fu Membro delle accademie di Digione e Lione e della Società Archeologica della Cóte-d’Or. Tra i suoi scritti ricordiamo: Sigillo di un canonico di Chatillon (Cóte-d’Or), XII secolo (1852); Monografia del cofanetto del Duca di Blacas (1853); Storia e leggenda della regione della Montagne o Chàtillonnais (1853); La morale cristiana spiegata da un padre ai suoi figli (1875). Digione, città nella quale mori, gli ha dedicato una via.
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