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Descrizione
La vita umana è fatta di alti e bassi, di piaceri e dolori, e "normalità" non è sinonimo di felicità costante.
È quindi legittimo chiedersi se sia proprio necessario interpretare ogni sofferenza o difficoltà nei termini di un disturbo psicologico. I manuali diagnostici che classificano le patologie mentali hanno conosciuto, soprattutto a partire dalla sua ultima versione (il DSM-5), un tale ampliamento delle proprie categorie da comprendere quasi ogni genere di disagio. Il lutto per una morte può venire scambiato per depressione, l'agitazione di un bambino diventa sindrome da deficit di attenzione e, sebbene disturbi come l'insonnia non siano paragonabili alle psicosi, pare esserci una medicina per tutti. Così i trattamenti di tipo farmacologico conoscono sempre maggiore successo, per la gioia delle industrie farmaceutiche che investono nel marketing per aumentare le proprie vendite.
Gli interessi economici non sono infatti di poco conto, se si considerano i numeri dei potenziali pazienti. Tutto ciò ha incentivato la tendenza odierna a prescrivere gli psicofarmaci con estrema facilità, anche da parte di medici non specializzati in psichiatria. Ma gli psicofarmaci non sempre servono, spesso sono anzi dannosi, in ogni caso bisogna conoscerli e somministrarli con cautela visti i considerevoli effetti collaterali.
Potrebbe invece dimostrarsi più utile una psicoterapia, con ricorso ai farmaci solo quando indispensabili e dietro attento controllo medico specialistico. Nel campo della psiche è comunque sempre fondamentale adattare il trattamento al tipo di problema presentato -di carattere biologico oppure psicologico, relazionale, familiare, sociale - in modo da agire allo stesso livello, secondo l'antico principio che "le cose simili sono curate dalle cose simili".
Dettagli Libro
Editore | Ponte alle Grazie |
Anno Pubblicazione | 2017 |
Formato | Libro - Pagine: 252 - 14x20,5cm |
EAN13 | 9788868337353 |
Lo trovi in: | Cure alternative |
Autori
Roberta Milanese psicologa e psicoterapeuta, è ricercatore associato presso Ìl Centro di Terapia Strategica di Arezzo, diretto da Giorgio Nardone,e docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve Strategica. E'responsabile dello studio affiliato di Terapia Strategica di Milano, dove svolge attività di psicoterapia, consulenza e coaching, e della Scuola di Comunicazione e Problem Solving Strategico di Milano. Insegna in master clinici e organizzativi in Italia e all'estero.
Alberto Caputo, psichiatra e psicoterapeuta, è dottore ricercatore in psichiatria e scienze relazionali. Perfezionato in psicologia forense e consulente del tribunale, vive e lavora a Milano.
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Simona
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Un libro che è anzitutto una guida utile all'uso consapevole e riflessivo dei farmaci. Nel volume si riflette su come, oggi, purtroppo, nella società occidentale, ci sia un abuso smodato di farmaci; nel corso della trattazione, ci si apre a una visione di mediazione, ovvero, da un lato non si demonizza l'uso di farmaci quando se ne ha davvero bisogno, poiché essi rappresentano un aiuto in determinate situazioni, e dall'altro lato apre verso un utilizzo pensato e riflessivo dei farmaci, per non abusarne. Un libro davvero molto interessante, con una visione aperta ed oggettiva.