Quarant'Anni di Acqua Fresca

Quello che è viziato nel modo di attaccare l’omeopatia è che si nega l’evidenza di questo tipo di medicina semplicemente perché la modalità di cura non rientra nelle nostre categorie di pensiero razionale, ma questo è un pregiudizio che la medicina non si può permettere perché in ballo c’è la salute delle persone. Se c’è una guarigione e se ne nega l’evidenza soltanto perché non si capisce, ciò è deontologicamente inaccettabile. Se poi vogliamo valutare che è molto più difficoltoso curarsi con l’omeopatia nel mondo occidentale basato sull’efficienza ci spostiamo su un altro livello, antropologico-cultural-sociale.

Dalla prefazione:

Osvaldo Sponzilli è un medico chirurgo, un agopuntore, un omeopata, un fotografo, più volte padre, più volte marito, uno psicoterapeuta emozionale REM, un viaggiatore, uno scrittore, un bionutrizionista. Potrei continuare ma il rischio è la caricatura. Eppure è così, siamo in presenza di un grande studioso, un ricercatore insaziabile, una persona che non distingue tra metodi, scuole, approcci, appartenenze, se non nel senso di trarre valore da ogni tentativo autentico di approfondire il mistero della vita. Anti-militante per eccellenza, anti-ideologo, è uomo di osservazione e ascolto, che preferisce trarre insegnamento dall’esperienza prima che dalla sua teorizzazione.

Tra le sue pubblicazioni, più di venti, non ce n’è una che assuma un punto di vista negando l’esistenza degli altri, ben consapevole che la vita e il suo fluire spontaneo non possono essere intrappolati da alcuna Weltanshauung onnicomprensiva, se non quella, appunto, dell’insieme dei punti di vista che, senza velleità di predominio, contribuiscono, ognuno per suo conto, all’infinito percorso dell’apprendimento e della conoscenza, passando per insight ed errori, scoperte e sconfitte, conquiste e vicoli ciechi.

Questo libro ben rappresenta lo spirito di Sponzilli, così caldo nella voce narrante, perfettamente umano come umani sono gli insuccessi e le rivoluzioni, le straordinarie vittorie, le sorprese. Un volume che vi farà porre molte domande, non solo sull’omeopatia, ma proprio sul senso della cura, delle varie medicine, della vita, delle relazioni interpersonali. Che vi farà anche trovare alcune risposte, parziali come lo sono fisiologicamente, ma importanti, illuminanti. Un oggetto che potrà servire come vademecum e guida pratica, ma anche come leva per evolvere, trasformarsi, crescere nei propri modi di percepire la salute o la malattia, il benessere e il malessere, gli stati vitali, gli umori, il carattere, le emozioni.

Bravo, l’Autore, a mettersi a nudo e così in gioco: un modo originale e innovativo, perfettamente in linea con le nuove tendenze della comunicazione medico-paziente, per raggiungere noi lettori, che, prima che critici attenti, siamo esseri umani e abbiamo bisogno, come tutti, di qualcuno capace di accompagnarci nell’unico percorso che possa rifornirci di empowerment quello verso una maggiore consapevolezza di noi stessi.

Eugenia Romanelli giornalista, scrittrice e docente universitaria