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Descrizione
... questo amalgama d’immaginazione e di concreto realismo è una qualità comune a ogni tipo di racconto popolare islandese e dovrebbe essere considerata una delle caratteristiche più rilevanti di questa letteratura.
Qui, i palazzi fiabeschi somigliano molto alle più ricche fattorie, con il re che conta le sue pecore e i suoi armenti come un agricoltore islandese di collina. Il demonio e i suoi diavoletti brillano spesso più per la loro credulità che per la loro malizia. Trolls e mostri hanno comportamenti casalinghi e quotidiani.
Gli elfi vivono, muoiono e agiscono in tutto e per tutto come gli esseri umani, mentre i fantasmi sono di natura stranamente materiale, dato che picchiano di santa ragione le loro vittime, si mostrano soggetti anch’essi alla debolezza della carne e mangiano, sentono dolore e addirittura soffrono il mal di mare.
In questo mondo del racconto popolare islandese, così strettamente imparentato con il nostro imperfetto mondo di pericoli naturali e frustrazioni umane, troviamo una parabola ampliata dei nostri sentimenti di fronte alla vita, alla fortuna, alla rovina e alla morte.
Dettagli Libro
Editore | Tarka |
Anno Pubblicazione | 2019 |
Formato | Libro - Pagine: 235 - 14x21cm |
EAN13 | 9788899898915 |
Lo trovi in: | Fate, Gnomi e Folletti |
Autore
jón Arnason ( 1819-1888) scrittore islandese. Dal 1848 al 1887 fu il primo bibliotecario di quella che poi divenne la Biblioteca Nazionale d’Islanda. Fu anche il primo curatore della Forngripasafns Islands (raccolta di antichità islandesi) che in seguito divenne il Museo Nazionale d’Islanda. Arnason iniziò a raccogliere i racconti popolari insieme al suo amico Magnus Grimsson, un maestro di scuola poi ecclesiastico. La loro prima raccolta, Islenzk /Efmtyri (Racconti e leggende islandesi) apparve nel 1852.
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