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Resisto Dunque Sono

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Resisto Dunque Sono

Chi sono i campioni della resistenza psicologica e come fanno a convivere felicemente con lo stress

Pietro Trabucchi

( 8 Recensioni Clienti )

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Possiamo imparare a gestire lo stress. E nella nostra cultura c'è un ambito che può promuovere in modo strutturale la resilienza: il mondo dello sport che può essere utilizzato come metafora, ma... continua

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Descrizione

Possiamo imparare a gestire lo stress. E nella nostra cultura c'è un ambito che può promuovere in modo strutturale la resilienza: il mondo dello sport che può essere utilizzato come metafora, ma anche come disciplina da cui mutuare metodologie ed esperienze, come fa Pietro Trabucchi in questo libro che sarà di aiuto a tutti coloro che vogliono vivere e non lasciarsi vivere.

L'individuo resiliente ha una serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili:

  • è un ottimista e tende a «leggere» gli eventi negativi come momentanei e circoscritti;
  • ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull'ambiente che lo circonda;
  • è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato;
  • è incline a interpretare i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità piuttosto che come una minaccia;
  • di fronte a sconfitte e frustrazioni tende a non perdere la speranza.

Ma la notizia migliore è che la resilienza può essere potenziata.

Ora sappiamo con certezza che gli esseri umani sono stati progettati per affrontare con successo difficoltà e stress.

Discendiamo da gente che è sopravvissuta a un’infinità di predatori, guerre, carestie, migrazioni, malattie e catastrofi naturali.

Noi siamo costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. A questo scopo possediamo dentro di noi, come un dono, un insieme di risorse che abbiamo ereditato dal passato e che costituiscono la nostra «resilienza». Ed è la resilienza la norma negli esseri umani, non la fragilità.

La resilienza psicologica, ovvero la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà che ci si presentano.

"La capacità di resistere allo stress, di superare gli ostacoli e di rimanere motivati nel perseguire i propri obiettivi: questa è la "resilienza". Ho trovato estremamente interessante l’idea che la si possa costruire, allenare. E soprattutto insegnare alle nuove generazioni. Se lo sport deve servire per dare qualcosa di buono ai giovani, questa potrebbe essere la strada. Dai campioni dello sport e dalle loro storie possiamo apprendere tecniche e metodologie per portare nella vita – nella scuola, nel mondo del lavoro, nel quotidiano – la capacità di essere resilienti. È il mio augurio. Credo che oggi nel nostro mondo ci sia bisogno di molta resilienza."

Dalla prefazione di Cristian Zorzi Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Torino 2006

"Trabucchi analizza prestazioni e carriere di una serie di personaggi che ha conosciuto direttamente o con cui ha lavorato; si va dai campioni olimpici come Giorgio Di Centa a Christian Zorzi, a quelli che l’autore definisce i quattro personaggi assoluti dell’Endurance (Bruno Brunod, Roberto Ghidoni, Marco Olmo e Dawa Sherpa), a campioni straordinari dello sport disabile (come Fabrizio Macchi o Alberto Ceriani), fino a semplici e sconosciuti amatori. E finisce per dimostrare che la resilienza è soprattutto un problema cognitivo, cioè legata al modo in cui decidiamo di vedere gli eventi della vita. Terminando con tre capitoli applicativi, riguardanti le metodologie per aumentare la resilienza personale: negli atleti, nei bambini e nel mondo del lavoro."

"Correre" Sport Magazine

Indice

Prefazione di Cristian Zorzi

Parte prima. Cos’è la resilienza

  • Capitolo uno. Resilienza: l’arte di risalire sulla barca rovesciata
  • Capitolo due. La dura legge del bicchiere mezzo vuoto

Parte seconda. «Hic sunte leones». Viaggio ai vertici della resilienza

  • Capitolo tre. Impegno e controllo
  • Capitolo quattro. Saper incassare, perseverare
  • Capitolo cinque. Rialzarsi: apprendere a ristrutturare
  • Capitolo sei. Imparare a sperare
  • Capitolo sette. Come aumentare la propria (e l’altrui) resilienza
  • Capitolo otto. Utilizzare lo sport per aumentare la resilienza nei bambini

Appendice. La resilienza del manager

Postfazione di Federico Schena

Dettagli Libro

Editore Corbaccio
Anno Pubblicazione 2019
Formato Libro - Pagine: 200 - 14x20,5cm
EAN13 9788867005536
Lo trovi in: Ansia, stress e fobie

Approfondimenti

Punti chiave del Capitolo 1. Resilienza: l’arte di risalire sulla barca rovesciata

  • Gli esseri umani sono naturalmente progettati per affrontare con successo difficoltà e stress.
    Si definisce «resilienza» la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontrano.
    È l’atteggiamento contrario di chi, di fronte ad avversità anche piccole, si arrende e perde la speranza o la motivazione.
    Essere resilienti di fronte alle avversità rappresenta quasi sempre la norma negli esseri umani.
    Chi, di fronte a eventi stressanti, chiede stabilmente un aiuto terapeutico o manifesta gravi forme di disagio rappresenta l’eccezione.
    Anche se la resilienza è una dotazione di base negli esseri umani, essa può essere ulteriormente appresa e migliorata nel corso del ciclo di vita. 

  • Hardiness e personalità resistente sono concetti psicologici che fanno riferimento alla capacità di resistere sotto stress.
    Essi sono dunque tutti «imparentati» con il concetto di resilienza.

  • Il mondo dello sport estremizza le difficoltà. Per questa ragione si adatta a esercitare e migliorare la resilienza.
    Ogni atleta dovrebbe essere, per prima cosa, abile nel fronteggiare stress e difficoltà e solo in seconda battuta specificamente forte nella propria disciplina.
    A quanto pare i sistemi attuali di selezione dei talenti premiano solo il secondo aspetto e trascurano il primo, e questa è una delle ragioni della scarsità di campioni.

Autore

Pietro Trabucchi - Foto autore Pietro Trabucchi - E' uno psicologo che si occupa da sempre di prestazione sportiva, in particolare di discipline di resistenza. Ha seguito la Squadra nazionale di Sci nordico Torino 2006 e attualmente lavora con la Squadra nazione Vancouver 2010. Da molti anni opera con le Squadre nazionali di Triathlon. Autore di diversi libri, collabora con l’Università di Verona, con il Centro di ricerca in Bioingegneria e Scienze motorie dell’Università di Trento e con l’Istituto di Scienze dello Sport di Roma. Si è occupato di formazione in varie aziende sul tema della gestione dello stress.... Continua a leggere la Biografia di Pietro Trabucchi
Recensioni Clienti

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Michele

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Un buon libro per iniziare a capire e praticare la resilienza, anche se da approfondire con altri testi. Interessante che oltre alla resilienza si fa riferimento alla disciplina, o meglio all'autodisciplina che oggi sembra essere stata dimenticata. Grazie

Luisa

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Voto:

La forza di volontà come arma per la sopravvivenza in situazioni estreme. Libro interessante per chi si interessa alla crescita oersonale e al miglioramento delle prestazioni.

Giuseppe

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Mi piace moltissimo lo sto leggendo ,ma gli do il massimo dei voti.

Giovanni

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Voto:

Nulla di nuovo. Tutto già sentito e risentito anche tramite la pnl. Mi aspettavo di più. Il solito schema degli esempi degli atleti subito dopo commentato, e così via sulla strada della monotonia.

Danilo

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Voto:

Per un atleta a livello amatoriale ottimo.Ti ritrovi quasi a ripercorrere imprese mitiche in cui si cimentano atleti con preparazione e motivazione eccelse.Molto bello lettura molto semplice.

Francesca

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Voto:

Fantastico libro straordinario!!! E' distrutto a forza di leggerlo ed imprestarlo. Da grandi stimoli su come affrontare e superare i propri limiti sia fisici che emotivi in ogni ambito della vita. Ci sono spunti che ti accompagnano in tutta la vita, che ti sono vicini in qualsiasi momento e che ti stimolano e danno forza in tutti quei momenti in cui stai cedendo. Se stai camminando su una strada in salita per andare a prendere la macchina al parcheggio e tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e ti sembra di non farcela più, ecco che all'orecchio ti giungono i messaggi del libro e improvvisamente acquisti nuova forze e la gioia di farcela oltre il possibili, acquistando più familiarità e fiducia in te stesso. Questo in una situazione banale come quella che ho descritto tanto più nelle imprese più profonde. Consigliatissimo. Franci.

Stefania

Voto:

Bellissimo libro. dovrebbero leggerlo tutti coloro che fanno o hanno fatto uno sport. Lo consiglierei anche ad allenatori di tutti gli sport e ai ragazzi che lo praticano.

Alfonso

Voto:

Il concetto centrale del libro è quello della 'resilienza', quella capacità di affrontare tensioni e paure, ansia e stress, con convinzione e metodo, motivazione e allenamento, fino al perseguimento del proprio obiettivo. L'Autore, per lo sviluppo di questo concetto e la sua compiuta trattazione, prende le mosse dalla descrizione delle imprese e della mentalità di alcuni grandi campioni dello sport di resistenza. Non ci si sofferma sulla mera descrizione del record sportivo, ma si va alla ricerca dei pensieri del campione, di quelle basi psicologiche che lo hanno accompagnato dagli allenamenti fino al primato, alla massima espressione della sua prestazione sportiva, che ci farà sempre ricordare i grandi personaggi dello sport, come Roberto Ghidoni, Bruno Brunod, Giorgio di Centa, Christian Zorzi o altri grandi campioni dello sport disabile, come Fabrizio Macchi o Alberto Ceriani.

Questa prospettiva letteraria mi è piaciuta molto: si recupera in questo modo l'umanità dell'atleta con i suoi dolori e le sofferenze, che convive con l'idea del fallimento e la forza di andare avanti, che combatte le avversità atmosferiche e che accoglie la solitudine come se fosse un'amica. Sono affascinato da questi personaggi che percorrono in solitaria a piedi il Polo Nord o navigano il Pacifico in zattera o barca vela o conquistano le più alte vette del mondo. Dalle loro storie è possibile imparare quei tratti distintivi della personalità tenace e coraggiosa, che accetta la sfida come un'occasione di crescita e di misurazione delle proprie capacità e dei propri limiti, che si confronta con l'ambiente che lo circonda e che considera sconfitte e frustrazioni come episodi circoscritti che non inficiano la speranza. Mi chiedo però se queste qualità possono essere allenate, come sostiene l'Autore, oppure se devono considerarsi innate o naturali conseguenze di un certo tipo di educazione. Confesso di non aver capito bene questo passaggio: un conto è allenare un muscolo, un altro conto è allenare l'equilibrio psicologico e la resistenza mentale e personalmente ritengo che simili qualità possano essere incrementate e migliorate ma non create ex novo, in quanto possono evidenziarsi solo attraverso esperienze di vita e situazioni vissute. A voler spaccare il capello, il limite di questo volume consiste nel fatto che incentra quasi esclusivamente l'attenzione sul concetto di 'resilienza' e di gestione dello stress applicati alla prestazione sportiva, in particolare alle discipline di resistenza, quali alpinismo, sci di fondo, triathlon, maratone, ecc.

Manca un approccio più complessivo alla materia dello stress, una descrizione di casi e fattispecie che possano ricondursi alla molteplicità delle situazioni in cui lo stress sembra agire e proliferare. Mi rendo conto però che ciò è dovuto alla specifica preparazione dell'Autore, culturale e agonistica, che gli ha consentito di elaborare le sue teorie attraverso una conoscenza diretta dei protagonisti e la sperimentazione personale della fatica, partecipando a diverse competizioni sportive di resistenza. Nonostante questo particolare, le indicazioni che emergono dalla lettura del libro si dimostrano davvero molto interessanti e istruttive, in quanto offrono al lettore molti collegamenti applicabili alla realtà di tutti i giorni, che possano in qualche modo coadiuvarlo nella gestione di stress e tensioni varie derivanti dalle situazioni più comuni e frequenti. La lettura del libro in oggetto è quindi consigliabile a quanti vogliano imparare tecniche e metodi per controllare o reprimere situazioni di stress, fattori ansiogeni e circostanze logoranti, ma occorre fare un lavoro di adattamento alla propria esperienza personale, applicando principi e metodi che vengono descritti in funzione di esperienze sportive. Suggerirei di integrare questa lettura con volumi automotivazionali di comprovata efficacia e di crescita personale, ad esempio "Come vincere lo stress e cominciare a vivere" di Dale Carnegie.

Per chi volesse corrispondere con me, ecco la mia mail: alfocentauri chiocciola tiscali punto it

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