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Descrizione
Cosa hanno in comune piante come la bardana, la calendula, il cardo mariano, la malva, l’ortica, il tarassaco o la viola mammola? Sono alcune delle molte piante o erbe selvatiche che, comunemente diffuse in natura, si prestano al consumo alimentare. Intere, oppure le sole foglie o le sole radici, a seconda della specie, possono essere quindi raccolte in determinati periodi dell’anno e cucinate tal quali come verdura cotta oppure come ingrediente di ottime pietanze.
La natura ci mette a disposizione queste verdure nei campi, sul ciglio delle strade di campagna e nei boschi incolti, in gran quantità nella bella stagione ma anche durante i mesi invernali. Un tempo presenza abituale sulle tavole, sono oggi meno diffuse, ed è un peccato visto che le verdure spontanee, oltre a essere buone, sono spesso ricche di sostanze nutritive, particolarmente vitamine e soprattutto sostanze antiossidanti, quali i polifenoli e tantissimi altri composti, molti dei quali con effetti medicinali.
In questa guida pratica insegniamo a riconoscere e raccogliere alcune tra le più diffuse erbe selvatiche commestibili.
A ciascuna viene dedicata una approfondita scheda illustrata, in cui si descrive dove raccoglierla, quando e quali parti utilizzare, come impiegarla in cucina e conservarla, quali sono le sue proprietà nutrizionali e medicinali. Non si tralasciano note di curiosità, storia e folclore e, soprattutto, si consigliano diverse appetitose ricette.
Le erbe trattate: Amaranto. Bardana. Borsa del pastore. Calendula dei campi. Cardo mariano. Casselle. Chenopodio. Cicoria selvatica. Finocchio selvatico. Malva. Ortica. Portulaca. Primula. Rucole selvatiche. Stellaria. Strigoli. Tarassaco. Viola mammola.
Dettagli Libro
Editore | Edizioni L'Informatore Agrario |
Anno Pubblicazione | 2011 |
Formato | Libro - Pagine: 96 - 15x21cm |
EAN13 | 9788872202623 |
Lo trovi in: | Erbe in cucina |
Posizione in classifica: | 3.175° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Autore
Adolfo Rosati si è appassionato al mondo vegetale fin da bambino, quando la nonna gli insegnò a riconoscere le erbe spontanee mangerecce. Laureatosi in Scienze agrarie, oggi è ricercatore presso il CREA (Centro di ricerca per l'olivicoltura e l’industria olearia), sede distaccata di Spoleto (PG). Da sempre si dedica a studi e ricerche di etnobotanica, in particolare sull'uso edule delle piante spontanee, elaborando, con l'aiuto della moglie, gustose ricette. Nella collana delle Guide pratiche è anche autore di Riconoscere e cucinare le buone erbe, volumi I e II.
Recensioni Clienti
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Deborah
Acquisto verificato
Voto:
Ho acquistato entrambe i volumi. Questi manuali sono ben fatti, la spiegazione è esaustiva e accurata, sia nella descrizione delle piante, che nel loro impiego. Le foto ci sono e mostrano alcuni dettagli della pianta, cosa utilissima per il riconoscimento, peccato solo che siano un pò piccole. In ogni caso, se interessati all'argomento, li consiglio sicuramente.