Descrizione
"Il Ricordo di sé: Le Tecniche della Quarta Via" è un testo rivoluzionario che mette in luce gli insegnamenti e le pratiche della Quarta Via, un percorso spirituale reso popolare da Gurdjieff e Ouspensky. L'autore, Robert Earl Burton, utilizza oltre vent'anni di esperienza nella pratica del ricordo di sé per guidare il lettore verso un risveglio della coscienza umana oggettiva, libertà personale e un'esistenza superiore post-mortem.
Parole chiave
- Quarta Via
- Robert Earl Burton
- Gurdjieff
- Ouspensky
- Ricordo di sé
- Coscienza umana
- Sviluppo personale
- Libertà personale
Temi trattati
- Importanza del ricordo di sé come base per il cambiamento radicale nella consapevolezza.
- Confronto tra la Quarta Via e le altre tre vie spirituali: fachiro, monaco, yogi.
- Metodi pratici per mantenere l'attenzione durante la vita quotidiana.
- Collegamenti tra la pratica del ricordo di sé e concetti buddhisti come la presenza mentale e il non attaccamento.
Per chi è il libro
Questo libro è ideale per chi è alla ricerca di un percorso spirituale che non richieda il ritiro dal mondo moderno. È adatto anche per chi desidera esplorare temi di sviluppo personale, consapevolezza e spiritualità da una prospettiva diversa. Anche se non sei familiare con gli insegnamenti di Gurdjieff e Ouspensky, troverai in questo volume strumenti preziosi per il tuo viaggio interiore.
Perché leggere questo libro
- Per comprendere la profondità e la pratica del ricordo di sé, un concetto fondamentale nella Quarta Via.
- Per scoprire come raggiungere stati mistici di coscienza e una connessione più profonda con la realtà.
- Per esplorare un percorso spirituale che puoi praticare mentre sei impegnato nella vita quotidiana.
Conclusione
"Il Ricordo di sé: Le Tecniche della Quarta Via" di Robert Earl Burton è una guida essenziale per chiunque sia interessato all'evoluzione della propria coscienza e al raggiungimento di un livello superiore di esistenza. Burton attinge dalla saggezza della Quarta Via per offrire un manuale pratico e profondo che può essere applicato nella vita di tutti i giorni.
Acquista il libro per iniziare il tuo viaggio verso un esistenza più significativa e consapevole.
Indice
Introduzione
- Essere presenti
- Il ricordo di sé
- L'attenzione divisa
- Risultati del ricordo di sé
- La macchina
- Falsa personalità ed essenza
- I respingenti e i molti "Io"
- Immaginazione e identificazione
- L'attrito
- Fare sforzi
- La sofferenza
- Trasformazione ed emozioni negative
- Scala e relatività
- Il tempo
- La morte
- La consapevolezza
- I centri superiori
- Il corpo astrale
- Il sé
- L'influenza C.
- L'arte
- La Quarta Via
- L'uomo numero quattro
- La scuola
Glossario
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 1994 |
Formato | Libro - Pagine: 171 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834011362 |
Lo trovi in: | Georges Gurdjieff |
Posizione in classifica: | 613° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Approfondimenti
Estratto da "Il Ricordo di Sé":
"Non è facile parlare del ricordo di sé, poiché nella sua forma più alta è un processo non verbale. [...] Tutti abbiamo fatto l'esperienza di ricordare noi stessi [...]. Mentre uno ricorda se stesso, sta nel contempo creando il proprio sé [...]. Le nostre vite si compongono di tanti momenti ordinari, tanti comuni miracoli. Gran parte del ricordo di sé consiste nel riconoscere ciò che di sublime vi è nell'ordinario. Dobbiamo ricordarci di apprezzare la natura semplice, non declamata del ricordo di sé. [...] Uno dei modi migliori per lavorare sul ricordo di sé è di liberarsi da tutto ciò che non lo è. [...]
Omar Khayyam disse: «Una cosa è certa... e il resto è menzogna». Il ricordo di sé è l'eterna verità che con maestria affronta l'eterna bugia. [...] Siamo abituati all'irreale. Gurdjieff intitolò una delle sue ultime opere La vita è reale solo quando «Io sono». Per noi e per lui, ciò significa che la vita è reale solo quando si ricorda se stessi. [...]
Ricorda te stesso un poco per volta.
Se stai ricordando te stesso senza che gli altri se ne accorgano, vuol dire che lo stai facendo con successo. Se la falsa personalità recita come fosse ricordo di sé, stai svalorizzando te stesso. Generalmente la natura umana non sa vedere l'ovvio [...]. Uno stato neutrale non è una condizione vegetativa, ma uno stato di non attaccamento che rifugge dall'immaginazione; è uno stato di ricordo di sé. I momenti della nostra vita di cui conserviamo un ricordo vivido sono momenti di ricordo di sé. [...] Potete ricordare voi stessi di più se non desiderate che il momento sia diverso da quello che è.
Il ricordo di sé è la ricompensa di se stesso. È un processo immortale, non annunciato con clamore, né sensazionale. Ogniqualvolta ricordate voi stessi producete un bagliore di eternità che non morirà, mentre tutto ciò che è fisico è destinato a morire. [...] A proposito della scultura, Michelangelo disse che egli rimuoveva ciò che non era necessario. Lo stesso vale per il ricordo di sé. Le nostre vite sono come sculture dalle quali, ogni giorno, eliminiamo a colpi di scalpello ciò che è inutile. [...] Benché la falsa personalità voglia renderlo complicato, il risveglio è davvero molto semplice. [...]
Cosa devo fare?
Quando mangi, gusta il tuo cibo. Quando ascolti, fai lavorare le tue orecchie, non lasciarle semplicemente appese lì a oziare. Guarda con occhio attivo, non passivo. Sarà il tuo cuore a guidarti e lui sa quello che è giusto. [...] Uno dei miei commenti preferiti a proposito del ricordo di sé, benché egli non lo chiamasse in questo modo, è di Walt Whitman: «Qui la profonda lezione dell'accettazione: né preferenza né diniego». In altre parole, semplicemente accettare ciò che ogni momento offre. Il ricordo di sé produce un'unità delle parti [...]. Il sé è ri-membrato, riunito, e ci troviamo in uno stato di unità. [...]
Il ricordo di sé è un'esperienza molto essenziale. Quando le idee divengono troppo complicate vuol dire che la falsa personalità si è introdotta nel proprio lavoro. [...] Il ricordo di sé non è una cosa sensazionale [...]. Qualcosa, da dentro, guarda tranquillamente, senza parole. Ciò che realmente uno possiede è senza parole e sbircia dalla propria fronte. È il proprio sé, bambino [...]. La grande verità in mezzo alla grande menzogna" (pp. 20-27).
Autore
Potrebbero interessarti anche:
Recensioni Clienti
4,59 su 5,00 su un totale di 29 recensioni
-
5 Stelle
76% -
4 Stelle
14% -
3 Stelle
7% -
2 Stelle
0% -
1 Stelle
3%
Ti è piaciuto questo libro?
Scrivi una recensione
e
guadagna Punti Gratitudine!
Giuseppe
Acquisto verificato
Voto:
Testo di significativo apporto contenutistico a chi si è già confrontato con la pratica del "ricordo di sé" gurdjeffiano, ed utile a chi vuole farsi una idea di cosa voglia dire praticare il "ricordo di sé".
Edmondo
Acquisto verificato
Voto:
Il libro di Robert Burton l'ho trovato fondamentale per chi vuole fare un lavoro su di sè. Si rivolge innanzitutto al piano mentale, pertanto chi cerca un testo che "smuova" a livello emotivo potrebbe trovarsi meglio a cercare altrove. È un testo molto adatto invece per chi vuole avere le idee più chiare del sistema della quarta via. Al termine del libro c'è un glossario molto chiaro dei termini che utilizza. Sembra scontato, ma leggendolo lentamente e con uno sforzo costante di rimanere presenti nella lettura (come andrebbe letto un libro, ma in generale un libro di questo tipo) il testo può aiutare a passare dalla comprensione all'azione nella vita quotidiana.
Giuseppe
Acquisto verificato
Voto:
un po'ripetitivo, ma tratta ciò che è più importante per la nostra vita: la conoscenza e l'espressione di sè. Consigliato!
Simone
Acquisto verificato
Voto:
E' un altro libro consigliato da Salvatore Brizzi come strumento fondamentale per la vita e per chi pratica il lavoro su di sé
Fabrizio
Acquisto verificato
Voto:
Un bel libro di aiuto per la propria crescita personale.Va letto con molte pause,e molti silenzi,giusto per accordarsi al contenuto del libro.
Alessandro
Acquisto verificato
Soprattutto va indicata la presenza del glossario proprio per aiutare chi si avvicina per la prima volta a certi termini come "influenza c" o "re di cuori". Nella sua complessità è pienamente comprensibile proprio per questo strumento.