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Descrizione
Questo volume presenta il testo del Seminario XXIII, tenuto nel 1975-1976 e redatto come tutti i Seminari di Lacan da Jacques-Alain Miller. Fin dagli inizi del suo insegnamento, Lacan tentò di rendere conto della scoperta di Freud: l'inconscio. Che vuol dire l'inconscio freudiano secondo Lacan? Vuol dire che c'è un sapere che funziona e che agita un soggetto sebbene egli non ne sappia nulla. Le formazioni dell'inconscio, come i sogni, i lapsus, gli atti mancati e i sintomi stessi, mettono in luce un pensiero funzionante secondo una logica che rivela un desiderio erratico, spesso inconfessato e inconfessabile. Inconscio, appunto. Lacan si volgeva verso i linguisti, gli strutturalisti, i letterati, i poeti e via di seguito perché potessero offrire degli strumenti per chiarire ed esemplificare questo strano funzionamento che egli sintetizzò nell'aforisma: l'inconscio è strutturato 'come' un linguaggio. Con la pubblicazione in italiano di questo Seminario, tenuto nel 1975-1976 e redatto come tutti i Seminari di Lacan da Jacques-Alain Miller, si inaugura una nuova serie in cui vedranno la luce tutti i seminari di Lacan che contengono lo sviluppo finale del suo pensiero, quelli dal XXI in poi.
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2006 |
Formato | Libro - Pagine: 248 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834014936 |
Lo trovi in: | Manuali di psicologia |
Autore
Jacques Lacan (1901-1981), medico, psichiatra, psicoanalista francese, propugna il 'ritorno a Freud' nel suo insegnamento che prende inizio a Roma nel 1953. In rottura con l'associazione internazionale freudiana fonda nel 1964 L' Ecole freudienne de Paris che scioglie poco prima di morire. Tuttavia adotta come sua L'Ecole de la Cause freudienne.
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