Sognare il Futuro

Possiamo vedere il futuro nei sogni? Certo! Tutti possiamo farlo!

"Sognare il Futuro" è un libro unico e intrigante che esplora la precognizione, la sincronicità e il mistero delle coincidenze, attingendo al lavoro di pensatori come J.W. Dunne, J.B. Priestley e C.G. Jung.

La descrizione e l’analisi della quarantennale esperienza dell’autore con i sogni precognitivi introducono i lettori al misterioso potere delle nostre menti sognanti e rivelano, in modo convincente, che tutti siamo in grado di conoscere il nostro futuro attraverso i sogni!

"L’idea di scrivere questo libro mi è venuta a seguito di una conferenza informale che tenni presso il cimitero di Brompton, a Londra, nella primavera del 2019. Il titolo di quella conferenza, che faceva parte di una serie di eventi chiamata “Ai confini del sonno”, era “L’ipnagogia e i sogni precognitivi”. In alcuni dei miei libri precedenti ho parlato dell’ipnagogia e delle “allucinazioni ipnagogiche”.

Lo stato ipnagogico è la curiosa condizione liminale in cui noi tutti entriamo almeno due volte al giorno, quando ci addormentiamo e quando ci svegliamo. Attualmente esiste un dibattito riguardo le differenze tra questi due stati di transizione, ma in realtà questo argomento non dovrebbe interessarci affatto. Lo stato ipnagogico è uno stato di “mezzo sogno”, come lo ha definito il filosofo esoterico P.D. Ouspensky; è a metà strada tra il nostro consueto stato di veglia e lo stato di incoscienza.

La maggior parte della gente passa attraverso questo stato intermedio senza rendersene nemmeno conto, ma con la pratica possiamo imparare come rimanere in questo stato, oscillando, per così dire, tra il pieno stato di veglia e il sonno. Mentre ci troviamo in questa soglia, possiamo vivere delle esperienze piuttosto insolite. Ad esempio, possiamo osservare i sogni mentre prendono forma, e guardarli con una nitidezza sorprendente, pur rimanendo svegli e consapevoli dell’ambiente che ci circonda.

In pratica, ci troviamo contemporaneamente in due stati di coscienza: quello conscio e quello inconscio - o almeno siamo abbastanza consci da essere consapevoli dei simboli e delle immagini che associamo ai sogni, e che crediamo trarre origine dalla mente inconscia.

Una delle caratteristiche di questo insolito stato è che è “auto-simbolico”, come ha scoperto lo psicanalista freudiano Herbet Silberer. In altre parole, le immagini, i simboli e le voci percepibili mentre ci si trova in questo stato sono, o possono essere, rappresentativi del proprio attuale stato fisico, emotivo e mentale.

Voglio sottolineare di essere ben consapevole del paradosso inerente all’essere “coscientemente incosciente”, e delle difficoltà inerenti al parlare dell’“inconscio” come se fosse qualcosa di concreto, una parte di noi paragonabile alle nostre braccia o gambe. Ma devo avvertirvi che se i paradossi vi scoraggiano, è meglio che scegliate di leggere un altro libro, perché ne incontrerete diversi nelle pagine seguenti.

“Ipnagogia” è il termine coniato dallo psicologo e filosofo Andreas Mavromatis, autore di un libro esaustivo su questo argomento, per fare riferimento alle visioni, immagini, simboli e allucinazioni uditive che accompagnano questo curioso stato della coscienza.

È anche uno stato associato a una varietà di fenomeni paranormali o “psichici”, tra cui la precognizione. Le visioni ipnagogiche sono correlate anche a numerose teorie esoteriche che riguardano la coscienza; molti dei personaggi della storia dell’esoterismo e dell’esplorazione degli stati interiori di cui ho scritto negli anni - come C.G. Jung ed Emanuel Swedenborg - erano degli esperti ipnagogisti."

Gary Lachman