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Descrizione
“Se vuoi raggiungere la gioia della pace assoluta, devi abolire la commozione e vivere da solo, in un luogo di quiete”.
Tra i personaggi più notevoli del buddismo zen giapponese, va annoverato Ryokan (1758-1831).
Figlio di un capo villaggio, incapace di fare il male e di capire la malvagità, del tutto ingenuo per il mondo, Ryokan si ritira in luoghi inaccessibili, praticando la contemplazione e scrivendo poesie.
Con lui si perfeziona in modo emblematico la figura del poeta folle, dello ‘scemo divino’, secondo la scia mistica che passa per Basho e Saigyo.
Lungi dall’essere un bilioso esteta dell'eremitaggio, Ryokan ama la vita: scrive versi leggiadri, beve vino, gioca a palla con i bambini, vive mendicando con il sorriso. Insegnandoci l’arte della meraviglia, la quintessenza dello stupore.
“L’erba come cuscino / ho dormito in un campo: / tutto è / la scaglia di un sogno serale”.
Dettagli Libro
Editore | Theoria |
Anno Pubblicazione | 2018 |
Formato | Libro - Pagine: 109 - 12x18cm |
EAN13 | 9788899997687 |
Lo trovi in: | Zen |
Autore
Ryokan Taigu (1758-1831), che significa, pressappoco, “Buono, gentile e sommo scemo”, in verità si chiamava Eizo Yamamoto. Incapace di adattarsi alla malvagità del mondo, Eizo lascia la famiglia, pratica lo Zen, scrive poesie tra le più lievi e perfette della tradizione orientale. Nasce così la leggenda di Ryokan, il monaco strambo, che mendica, gioca con i bambini, preferisce la poesia solitaria agli onori del mondo. Le sue opere sono tra le più note della letteratura nipponica.
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