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Descrizione
Le dispute intorno alle superstizioni e ai miracoli sembrano non aver mai raggiunto una soluzione definitiva, accompagnandoci sottotraccia fino ai nostri giorni.
Di questo travagliato confronto teoretico e pratico, il lucido saggio di Florenskij sembra pienamente consapevole, sebbene l’intento non sia la ricostruzione storiografica del problema, quanto piuttosto l’analisi delle complesse dinamiche psicologiche e antropologiche che fanno da sfondo ai fenomeni della superstizione e alla costruzione delle loro artificiose macchine illusionistiche.
Smontando e smascherando con sottile ironia e arguta argomentazione tali costruzioni, l’attenzione viene spostata gradualmente su ciò che costituisce il totalmente altro rispetto alla superstizione, ma che dalla coscienza ingenua viene erroneamente percepito come simile, vale a dire sul senso del miracolo come evento portatore di significato.
Ciò che qui è in gioco non è tanto una contesa dottrinale a difesa della vera tradizione religiosa, quanto la struttura stessa della conoscenza di fronte al rischio di una pericolosa oscillazione tra il fideismo più cieco e il più cinico scetticismo, tra lo spiritismo e il banale appiattimento al visibile.
(Dallo scritto di Natalino Valentini)
Dettagli Libro
Editore | SE Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 95 - 11x19,5 cm |
EAN13 | 9788867233823 |
Lo trovi in: | Saggi che ispirano |
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