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Descrizione
Dopo un trentennio di divieto della ricerca medica nei confronti degli psichedelici, in questi ultimi anni si sta osservando una ripresa di interesse a esplorare queste sostanze come possibili farmaci, con l'avvio di una serie di studi clinici che comportano l'impiego dei funghi allucinogeni nel trattamento della depressione maggiore, delle cefalee a grappolo e del tabagismo, della MDMA ("ecstasy") nel disturbo da stress post-traumatico, dell'LSD e della ketamina nell'alcolismo.
Quest'opera scritta in due volumi è il più esteso testo che sia mai stato scritto sulle terapie psichedeliche.
In questo secondo volume, oltre a un'approfondita e aggiornata esposizione delle nuove indicazioni terapeutiche, vengono estesamente descritti i meccanismi d'azione degli psichedelici, avvalendosi delle moderne metodologie della neurofenomenologia e delle neuroscienze cognitive.
Ampio spazio viene dato all'ayahuasca - la bevanda visionaria amazzonica che si è recentemente diffusa in tutto il mondo occidentale -, ai suoi meccanismi d'azione farmacologica e alle sue plurime proprietà terapeutiche, che vanno dal trattamento del cocainismo e altre dipendenze alla sua efficacia nel Parkinsonismo e altre patologie neurodegenerative, dal trattamento di diversi tipi di cancro ai disturbi dell'alimentazione e come antidiabetico.
Tali proprietà terapeutiche, al di là dell'enfasi e della mitologia che ha promosso fenomeni di pellegrinaggi e cerimonie di cura, vengono sempre più confermate dalla ricerca scientifica.
Dettagli Libro
Editore | Shake Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2019 |
Formato | Libro - Pagine: 332 - 14,5x22,5cm |
EAN13 | 9788897109815 |
Lo trovi in: | Cure alternative |
Autori
Adriana D'Arienzo (Ischia 1979), laureata in medicina all'Università di Napoli, è specialista in anestesia e rianimazione. Attualmente si dedica allo studio della neurofarmacologia delle sostanze psichedeliche e delle loro implicazioni terapeutiche.
Giorgio Samorini, nato a Bologna nel 1957, è uno studioso etnobotanico che da decenni sviluppa un lavoro di ricerca sull’uso tradizionale delle piante inebrianti. Ha svolto indagini sul campo presso realtà tribali in Africa, America Latina, Asia. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste scientifiche e diversi libri fra cui L’erba di Carlo Erba (1996), Lunghi allucinogeni. Studi etnomicologici (2001), Droghe tribali (2012), Animali che si drogano (2013).
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