Descrizione
"Sto per morire e mi diverto. E ho intenzione di continuare a divertirmi per ogni singolo giorno che mi resta. Perché non c'è altro modo di vivere."
Nel settembre del 2006 Randy Pausch è un brillante professore di informatica della Garnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Ha una moglie, tre bambini e ama appassionatamente il suo lavoro, i suoi colleghi, i suoi studenti. E' allora che i medici gli diagnosticano un cancro del pancreas in stadio ormai avanzato.
Un anno dopo, il 18 settembre del 2007, Pausch tiene la sua ultima lezione pubblica, la Last Lecture, davanti a un pubblico di quattrocento persone, lasciando ad amici e colleghi il suo ultimo messaggio: ''Realizzate i vostri sogni d'infanzia".
Con coraggio e ironia, Pausch ripercorre le tappe della sua esperienza partendo dalla lista dei desideri di quando aveva otto anni, e mentre racconta il destino (e l'importanza) di quei sogni, il suo discorso di congedo si trasforma nella testimonianza straordinaria di una vita resa unica dall'intensità con la quale è stata vissuta.
Dettagli Libro
Editore | Bur Rizzoli |
Anno Pubblicazione | 2008-2010 |
Formato | Libro - Pagine: 232 - 13x18cm |
EAN13 | 9788817031097 |
Lo trovi in: | Racconti, Letteratura e Diari di viaggio |
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Recensioni Clienti
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Miriam
Acquisto verificato
Voto:
Libro davvero toccante, l'autore consapevole di una imminente dipartita a causa di una brutta malattia, cerca di trasmettere alla figlia, con parole forti ma allo stesso tempo delicate tutta la bellezza e meraviglia della Vita.
Riccardo
Acquisto verificato
Voto:
È un inno alla vita. Un libro, anzi una testimonianza che dona la carica, che ci ricorda che nella vita non bisogna arrendersi mai e che ogni giorno vale la pena di essere vissuto nonostante le circostanze. Un libro intenso ed è impossibile non versare almeno una lacrima alla fine.
Carla
Voto:
Mi è piaciuto molto e ne ho anche ricopiate delle parti. Fa riflettere sulla vita pur parlando di una morte imminente ed è un vero testamento spirituale. Consigliato a tutti coloro che non hanno paura di farsi toccare l'anima e di dover ogni tanto 'asciugarsi gli occhi'.