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Descrizione
Un accorato appello in favore della psicoanalisi e della sua feconda imperfezione.
È alla scienza dell’inconscio che spetta il compito di ritrovare l’amore per un pensiero libero e plurale, lasciando andare la morsa del sapere tecnicistico e pragmatico per mettersi in ascolto del paziente, guidati dal colto ignorare.
La tendenza alla venerazione della salute del corpo e della tecnologia medica rischia di tralasciare la profondità e la pluralità del mare tempestoso e affascinante dell’essere.
Ma nella vita di ognuno, e nella relazione terapeutica, è necessario creare lo spazio per un altro ascolto: uno stato dell’anima grazie al quale ci si lascia intimamente scuotere e smentire dalle parole dell’altro. Si tratta di un raro momento di pura precarietà dei reciproci pregiudizi e degli insidiosi gerghi del pensiero, dove può succedere che si risvegli in noi il soggetto addormentato della civiltà.
Il sintomo, il sogno, l’atto mancato sono i portavoce di una singolarità che deve emergere al di sopra della paura di perdere la propria immaginaria incolumità.
Dettagli Libro
Editore | Astrolabio Ubaldini Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2022 |
Formato | Libro - Pagine: 196 - 15x21cm |
EAN13 | 9788834018415 |
Lo trovi in: | Psicoanalisi |
Autore
Gabriella Ripa Di Meana, psicanalista, è nata a Roma nel 1946. Oltre ad aver pubblicato saggi di cllnica e di teoria analitica su riviste e antologie italiane e straniere è autrice.
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